Nina Berberova

Nina Berberova (1901-1993) nasce a Pietroburgo da famiglia di origine armena; esordisce come poetessa nel 1922, anno in cui fugge dall’Unione Sovietica. È a Berlino con il compagno poeta Vladimir Chodosevic, si trasferisce poi a Parigi nell’ambiente degli esuli russi e nel 1950 negli Stati Uniti, dove insegna letteratura russa nelle università di Yale e Princeton. Scrive critica letteraria, biografie, racconti. Tra le sue opere ricordiamo: Il corsivo è mio (1989), Il giunco mormorante (1990), Il male nero (1990), La resurrezione di Mozart (1991), Il lacchè e la puttana (1991), Storia della baronessa Budberg (1993), Il ragazzo di vetro: Cajkovskij (1993), Le feste di Billancourt (1994), Felicità (1995), La sovrana (1996), Le signore di Pietroburgo (1996), Il quaderno nero (2000). Feltrinelli ha pubblicato L’accompagnatrice (1987) e Alleviare la sorte (1988).

 

Alleviare la sorte di Nina Berberova

"Che cosa non possiamo scordare? La fredda clinica dove è morta la mamma? O il quarto di pane quotidiano, simile a un mattone, pesante e umido? O la stella che nel maggio scorso c'era sopra alla piazza del Senato, così verde e solitaria?... Prendo quella stella, la rubo e me la porto nel sogno." E …

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