Lella Costa

Lella (Gabriella) Costa dopo gli studi in Lettere e il diploma all'Accademia dei Filodrammatici esordisce nel 1980 con il suo primo monologo: Repertorio, cioè l'orfana e il reggicalze. È l'inizio di un percorso che la porterà a frequentare autori contemporanei, a farsi le ossa alla radio, ad avvicinarsi al cosiddetto teatro-cabaret ed a raggiungere il successo divenendo una delle più amate attrici italiane. Nel 1987 debutta con Adlib, monologo con cui inizia anche la sua attività di autrice. Seguiranno Coincidenze, Malsottile, Magoni, (con le musiche originali di Ivano Fossati), La daga nel loden, Stanca di guerra (scritto in collaborazione con Alessandro Baricco), Un'altra storia (con la regia di Gabriele Vacis) e infine Precise Parole, sempre con la regia di Vacis. Lella Costa alterna l'impegno teatrale con rare, ma raffinate apparizioni televisive, indovinate trasmissioni radiofoniche e un costante impegno civile a favore soprattutto di Emergency. Dei suoi libri ricordiamo: La daga nel loden (Feltrinelli, 1992), Che faccia fare (Feltrinelli, 1998), In tournée (Feltrinelli, 2002), Amleto, Alice e la Traviata (Feltrinelli, 2008), La sindrome di Gertrude. Quasi un’autobiografia, scritto con Andrea Casoli (Rizzoli, 2009) e Come una specie di Sorriso (Piemmeora, 2012).

Lella Costa

Che faccia fare di Lella Costa

E io che faccia faccio? Che faccia si può fare o forse che faccia si deve fare quando si prova ad affrontare un argomento così grande e terribile come la guerra? Lella Costa e il suo teatro sono una lunga, tenace, straordinaria avventura di facce e di parole, un monologo ininterrotto con il pubblic…

“Onnipotente come Alice”. Colloquio con Lella Costa

“Onnipotente come Alice”. Colloquio con Lella Costa

Passionale con leggerezza, impegnata con ironia, Lella Costa sommerge con un diluvio di parole ed emozioni. E parla di tutto: del nuovo spettacolo al debutto, Alice, una meraviglia di paese, delle elezioni milanesi e della satira in tv.
‟Referendum: uomini, svegliatevi”. Intervista a Lella Costa

‟Referendum: uomini, svegliatevi”. Intervista a Lella Costa

Lella Costa, testimonial nella campagna referendaria per modificare la legge sulla fecondazione assistita, ritenuta molto ideologica e per niente laica, tra una tournée teatrale e l’altra interviene con forza nel dibattito. ‟Di leggi brutte in questi ultimi anni ce ne hanno scodellate un bel po’, ma questa qui è la peggiore. È medievale, offensiva, violenta, invade territori e fasi della vita senza alcun rispetto. Mi sembra doveroso spendere il proprio impegno e il proprio tempo per modificare questo testo”.

Costa, tutti i dubbi della Traviata

"Carla Corso " sindacalista delle prostitute, si è commossa fino alle lacrime. E Lella Costa, in camerino, esausta dopo una recita della "Traviata " che sta portando in giro per l’Italia, e che questa sera approderà al Modena di Sampierdarena, ha capito di aver fatto centro, di aver toccato i nervi sempre scoperti di un problema antico come il mondo.
"Eppure non mi sono concessa aggiornamenti arbitrari rispetto al romanzo d’amore ottocentesco " assicura.
Si, ride, anzi si sorride sempre con quest’attrice diplomata all’accademia dei filodrammatici di Milano, dove è nata 51 anni fa, ed esplosa tra i fasti cabarettistici dello Zelig. Ma il lato profondo e riflessivo che il grande pubblico non conosceva, anno dopo anno, ha preso sempre più campo, fino a un Otello riletto come la tragedia di un amore difficile tra una nobildonna e un immigrato, fino a un’"Orazione" recitata in memoria di Ilaria Alpi, la giornalista uccisa in Somalia.
Questa "Traviata" è un mix tra l’opera verdiana e il suo protototipo letterario, "La signora delle amelie"di Dumas.
"Il risultato più evidente dell’ibridazione - dice la protagonista monologante - , è che il personaggio femminile si hiama Margherita, come nel romanzo (e non Violetta) e lui Alfredo come nell’opera. Ma ci sono molti altri punti di fusione".
Al copione ha messo mano lei stessa con il regista Gabriele Vacis, perpetuando un sodalizio che ormai dura dai tempi di "Stanca di guerra" e che l’attrice si augura "duri per sempre".

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