Eschilo

Eschilo nasce a Eleusi da una famiglia nobile nel 525 a.C. Poco sappiamo della sua vita. Seguace dei misteri eleusini, viene assolto dall’accusa di averne divulgato i segreti. La sua prima affermazione in un agone tragico avviene nel 484: come usava a quel tempo, oltreché compositore del testo e della musica del dramma, era anche scenografo, coreografo e attore. Prende parte alle guerre persiane contro Dario (490) e contro Serse (480-479). Tra il 472 e il 468 è presso la corte di Ierone a Siracusa, dove entra in contatto con i circoli pitagorici.
Autore, secondo la critica antica, di circa novanta tragedie ispirate ai grandi cicli mitologici greci (la giovinezza di Dioniso e la spedizione degli Argonauti, le vicende tebane e la guerra troiana), solo sette titoli sono giunti fino a noi: Prometeo incatenato, I Persiani (472), I sette contro Tebe (467), Le supplici e l’Orestea (Agamennone, Coefore, Eumenidi, 458). Tra questi Prometeo incatenato e Le supplici risultano di datazione incerta, mentre l’Orestea è l’unica trilogia completa del teatro greco che ci sia rimasta.
Eschilo muore a Gela nel 456-455 in circostanze rimaste misteriose, che hanno ispirato ipotesi leggendarie. Nei “Classici” Feltrinelli sono usciti I Persiani (1991; 2014) e Prometeo (2010).

Orestea di Eschilo

“Sia questa la promessa per la terra: chiedo giustizia dalle ingiustizie; ascoltatemi Terra e potenze infere.” La più celebre fra le opere di Eschilo, unica trilogia sopravvissuta del ricco corpus teatrale greco antico, l’Orestea mette in scena la sanguinosa catena d…

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