Dario Fo
Dario Fo, nato a San Giano, in provincia di Varese nel 1926 e morto a Milano il 13 ottobre 2016, è stato uno dei più grandi uomini di teatro del mondo, consacrato dal Premio Nobel nel 1997. È stato drammaturgo, pittore, attore, regista, scenografo nonché scrittore. Con le sue opere e soprattutto con la sua concezione militante della parola e del gesto teatrali – complice il legame e la collaborazione di una vita con la moglie Franca Rame – ha svecchiato e movimentato il teatro europeo. Fra le sue opere universalmente famose Mistero buffo (1969) e Morte accidentale di un anarchico (1970). Straordinaria per vivacità e anticipazioni, la produzione che precede il suo schieramento al di fuori dei teatri pubblici: Gli arcangeli non giocano a flipper (1959), Isabella, tre caravelle e un cacciaballe (1963), Settimo, ruba un po’ meno (1964). Decisiva la sua collaborazione con la tv da Il dito nell’occhio (1953) alla sua messa al bando per la provocatoria Canzonissima del 1962. Più tardi torna in televisione, prima con la registrazione dei suoi spettacoli storici, poi con le sue lezioni d’arte. Delle sue altre pubblicazioni ricordiamo: La signora è da buttare (1976), La storia di un soldato (1979), Manuale minimo dell’attore (1987), Johan Padan a la descoverta delle Americhe (1992), Il diavolo con le zinne (1998), Lu santo jullare Francesco (1999), Sotto paga! Non si paga! (2008), Sant’Ambrogio e l’invenzione di Milano (2009), Il grillo canta sempre al tramonto (con Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, 2013) e Io e Grillo, coppia buffa e ammaliatrice (2014). In anni più recenti, L’Apocalisse rimandata, ovvero Benvenuta catastrofe! (2008), La figlia del Papa (2014), Dario e Dio (2016; con Giuseppina Manin). Con Feltrinelli ha pubblicato Il paese dei mezaràt nel 2002.