Max Frisch
Max Frisch (Zurigo, 1911-1991) è considerato tra i massimi scrittori e drammaturghi di lingua tedesca. Ha scritto opere teatrali, che risentono dell’influenza di Brecht e trattano dell’alienazione dell’uomo moderno. Tra le sue opere ricordiamo: La muraglia cinese (1946), Stiller (1954), Omobono e gli incendiari (1958), Montauk (1975), Trittico: tre quadri scenici (1978), L’uomo nell’Olocene (1979), Barbablù (1982); Feltrinelli ha pubblicato: Homo Faber (1959; 1997; nuova traduzione, 2017)) che ha ispirato il film Voyager di Volker Schlöndorff con Sam Shepard, Andorra (1962), Diario d’antepace (1962), Il teatro (1962), Il mio nome sia Gantenbein (1965; 2003), Biografia. Un gioco scenico (1970; 2005), Diario della coscienza (1974) e Don Giovanni o l’amore per la geometria (1991; 2004).