Gabriele Romagnoli

Gabriele Romagnoli (Bologna, 1960) Giornalista professionista, a lungo inviato per “La Stampa”, direttore di “GQ” e Raisport è ora editorialista a “la Repubblica”. Narratore e saggista, il suo ultimo libro è Senza fine (Feltrinelli, 2018). Fra le sue opere: Navi in bottiglia (Mondadori, 1993), Louisiana blues (Feltrinelli, 2001), L’artista (Feltrinelli, 2004), Non ci sono santi (Mondadori, 2006), Un tuffo nella luce (Mondadori, 2010), Domanda di grazia (Mondadori, 2014) e Solo bagaglio a mano (Feltrinelli, 2015), Coraggio! (Feltrinelli, 2016) e Senza fine. La meraviglia dell'ultimo amore (2018).

Gabriele Romagnoli

Cosa faresti se di Gabriele Romagnoli

Cosa faresti se, nel tempo breve di una giornata o di un attimo, dovessi scegliere fra due alternative, ognuna critica, ognuna in grado di ridefinire l’idea di te stesso, di cambiare il destino tuo e altrui? Una scelta irresolubile eppure necessaria, come quella di Laura e Raffaele, una …

Cosa faresti se. Conversazioni online

Cosa faresti se. Conversazioni online

Gabriele Romagnoli autore di Cosa faresti se, dialoga con Antonio Spadaro, Paolo Di Paolo e Ilaria Gaspari.

Gabriele Romagnoli in EXPO Milano 2015

Sabato 5 settembre alle ore 18 in diretta dal Padiglione Alitalia Etihad Airways in EXPO Milano 2015 Gabriele Romagnoli presenta il suo libro Solo bagaglio a mano. Collegati su www.azeyexpo.com e segui la diretta streaming. Approfitta della promozione Alitalia per volare all’Expo.

Gabriele Romagnoli: Quando le zitelle erano discriminate

Si dice ‟single è bello”. Ma se ‟single” fosse davvero così bello non si organizzerebbero feste per single dove sotto il festone con quella scritta circolano dozzine di persone con un’idea fissa: accoppiarsi.

Gabriele Romagnoli: Ultrà, viaggio tra i violenti del calcio

L’ecumenismo, la liturgia, la trascendenza: tre indizi fanno una prova: qui e ora il tifo calcistico ha abbandonato la dimensione tribale (cara a Desmond Morris) per quella confessionale, da mimesi della guerra è divenuto mimesi della religione.

Gabriele Romagnoli: Violenza nel calcio. Rassegnarsi al dejà vu

Il governo annuncia un ‟giro di vite” e l’adozione della ‟linea dura”, ‟a costo di chiudere col calcio”. I sindacati di polizia ‟esasperati”, minacciano: ‟Ora basta”. Gli ultrà reagiscono compatti esprimendo ‟rabbia”.

Gabriele Romagnoli: You Tube Generation

Stragi annunciate, biografie virtuali di carnefici e vittime: nel cuore della Rete dove si perdono sempre più spesso i giovani: You Tube, My Space, Facebook...

Gabriele Romagnoli: Omicidio di Perugia. Gli occhi innocenti del diavolo

Il diavolo, effettivamente, veste Prada. E indossa occhiali senza montatura, sciarpe colorate, pulloverini pastello. Ha sguardi innocenti, fa giochi stupidi, suona il reggae. Per questo, ci frega a tutti: non lo riconosciamo mai.

Gabriele Romagnoli: Spazzatura 9 e-mail su 10 la guerra perduta di Internet

Lo spamming, la montagna di e-mail spazzatura, verrà piallata in breve tempo, ci assicuravano i guru di Internet. Ora sappiamo che non è così.

Gabriele Romagnoli: Pavia, dal delitto al reality show

Da Franz Kafka a Fabrizio Corona in ventiquattr’ore. Sola andata. Non si riesce più a restare seri neppure di fronte a un omicidio.

Gabriele Romagnoli: Strage di Duisburg. Storia di F, a 16 anni nella pancia della faida

Come quando cade un aereo, si scorre la lista dei passeggeri e se ne scopre uno che quel volo non avrebbe dovuto prenderlo, ma ha trovato posto all’ultimo momento: dalla lista d’attesa al nulla, sola andata. Così il ragazzo Giorgi Francesco...

Gabriele Romagnoli: La distrazione dell’Occidente

Ci voleva la mano di cinquecento bambini per dirci che la storia dell’orrore non ha tempo né luogo. È un pozzo universale dove cadono le vittime dei massacri, unite dalla stessa catena. Dai villaggi del Darfur a quelli della Bosnia...

Gabriele Romagnoli: Se Second Life diventa persino terra di missione

In Cielo, in Terra e in ogni Non luogo. Se Dio è onnipresente perché non dovrebbero esserlo i suoi avatar, ovvero quelli che a vario titolo affermano di agire nell’Aldiqua in suo nome e per suo conto?

Gabriele Romagnoli: Delitto di Perugia. Orrore in famiglia

Family black day. Se le conclusioni degli inquirenti sul delitto di Perugia risultassero confermate, questo sarebbe il quadro: un marito violento maltratta a lungo due bambini e la moglie, arrivando a ucciderla mentre è all’ottavo mese di gravidanza.

Gabriele Romagnoli: Berlusconi e la giusta scelta del clan

Anche chi non è milanista e men che meno berlusconiano non può non ammirare un aspetto del trionfo rossonero ad Atene: il lato nobile del clan.

Gabriele Romagnoli: Non boicottate quel film su Bush

Cantava Rino Gaetano: ‟Mio fratello è figlio unico perché non ha mai criticato un film senza mai prima vederlo”. Figuriamoci se l’avrebbe boicottato. È quanto sta assurdamente accadendo a Death of a president...

Gabriele Romagnoli: La domenica anormale senza calcio

L’autista che mi accompagna a casa è un romanista e mi mostra orgoglioso il biglietto per la partita con l’Inter. E adesso? ‟Son contento, perché la sosta ci farà bene”. ‟Nel senso che indurrà alla ragione”. ‟De che? Nel senso che recuperiamo Mexes”.

Gabriele Romagnoli: Lolita 2007 e i video-stupratori

Che cosa ha spettacolarizzato la sessualità degli adolescenti italiani? Chi se ne interessa veramente? Un colloquio col magistrato di Ancona, Ugo Pastore, che ha in mano la più ampia inchiesta sul tema.

Gabriele Romagnoli: Incubo nucleare. L’Apocalisse ora è più vicina

Eravamo stati capaci di progredire, dopo la caduta del Muro, e rieccoci qui, a flirtare con il disastro. Si avvertono da un lato velleità autodistruttive mascherate da alibi addirittura divini, dall’altro una stanchezza che induce a non protestare più.

Gabriele Romagnoli: Il nemico in condominio

Ora che il giallo di Erba è risolto ci tocca uscire dal calduccio del nostro appartamento di convinzioni prefabbricate, spingerci quanto meno sul pianerottolo della realtà e guardare in faccia i massacratori della porta accanto.

Gabriele Romagnoli: I delitti di Erba. Un’indagine specchio dei nostri fantasmi

Dallo scontro di civiltà a quello sul pianerottolo. Mentre si aspetta di capire se le indagini sulla strage di Erba sono giunte al traguardo giusto si nota che hanno seguito un corso esemplare….

Gabriele Romagnoli: Cinema. Il romanzo dei nostri giorni

Lo schermo, il buio e gli spettatori stregati dalle immagini. La potenza del suo linguaggio ha cambiato le nostre vite e i nostri desideri. Il cinema, con le sue sale buie piene di vita, è il romanzo dei nostri giorni.

Gabriele Romagnoli: Istruzioni per eliminare le maschere della vita

Se l’uomo che scappava dalla morte la trovava ad attenderlo a Samarcanda, dove era scritto che il suo destino si compiesse, quello che fugge dalla complessità pensando di trovare la semplicità intraprende un viaggio a vuoto.

Gabriele Romagnoli: Volare al tempo della paura

Viaggi aerei. Non esiste la certezza del diritto su nulla, dal bagaglio a mano alle tariffe. E la paura ci fa accettare un diverso stile di vita.

Gabriele Romagnoli: Metrò. Il ventre fragile delle nostre città

Il suo flusso continuo e sotterraneo è garanzia di velocità ed efficienza. Perché un incidente, per quanto limitato, scatena terrori inconsci?

Gabriele Romagnoli: Palazzo Yacoubian. Il film sui gay che scandalizza l’Islam

Oltre cento parlamentari egiziani hanno chiesto di bloccare Palazzo Yacoubian, il film tratto dall’omonimo romanzo di ‘Ala Al-Aswani.

Gabriele Romagnoli: Dopo Italia-Francia, il ct che ha vinto tutto è pronto a lasciare

Tocca ferro, la mano sulla sbarra della panchina, in piedi, scaramantico e vincente. Vince con Grosso. Vince con Materazzi. Vince con un gruppo che si è inventato, con un’idea in cui ha creduto. Ci voleva della fede. Ci voleva Marcello Lippi.

Gabriele Romagnoli: Italia-Francia. Ciclismo, atletica, scherma, vela, il passato dà speranza agli azzurri

Adesso l’errore più grande sarebbe fare i tedeschi. Ovvero: alla vigilia del duello sparare sull’avversario bordate di luoghi comuni. Ah, i francesi, la spocchia, i formaggi fetidi, ‟oui, je suis Catherine Denevue”, la grandeur…

Gabriele Romagnoli: Zidane, rigore perfetto. E il Portogallo si perde

Per conquistare questi Mondiali bisognerà abbattere l’Ancien Regime. Come era destino avanzano i Grandi (vecchi) di Francia, capitanati e allenati nell’ombra da Zidane. Suo è il timbro sul passaporto per la finale.

Gabriele Romagnoli: Mondiali 2006. Zidane fa cadere gli dei del pallone

L’unico vero brasiliano in campo, Zidane, manda a casa il Brasile. Si carica in spalla una squadra, una nazione, un continente: crea dieci uomini a sua immagine e somiglianza, porta la Francia dove solo ricordava di essere stata.

Michele Serra: Tempo, ossessione contemporanea

Secondo uno studio dell’Oxford Dictionary, il vocabolo più usato nell’inglese moderno (dunque il vocabolo più usato al mondo) sarebbe time, tempo, a conferma dell’importanza quasi ossessiva che il tempo ha assunto nel linguaggio ordinario.

Gabriele Romagnoli: Mondiali 2006. Voilà Domenech, il più bistrattato dei ct

Storia di Domenech, l’allenatore molto particolare della Francia. Ex giocatore di scarso successo, come allenatore della nazionale è stato salvato dal ritorno dell’ Ancien Regime, che adesso gli impone la formazione da schierare.

Gabriele Romagnoli: Mondiali 2006. Decide Lehmann, l’antieroe l’Argentina piange ai rigori

Vince l’uomo che non doveva esserci. Decide il portiere che, in tutta la Germania, un solo uomo voleva tra i pali. Poiché quell’uomo è l’allenatore, in porta, quando conta, c’è Jens Lehmann. Uno che ha due specialità: prende gol evitabili e para rigori.

Gabriele Romagnoli: Mondiali 2006. Arrivederci Da Ricardo alle olandesine, la Nazionale dei rimpianti

I mondiali di calcio in Germania vanno avanti, ma sono già molti i protagonisti che ci mancano: Poll che ammonisce 3 volte un giocatore, Pantsil con la bandiera israeliana, Owen con il suo dolore…

Gabriele Romagnoli: Zidane mette al tappeto la Spagna, e ora lo scontro con i Fenomeni

Trascina per il campo una sapienza più grande della stanchezza. Stella trapassata, illumina ancora i momenti che contano. Trasforma la memoria in presente e aggiunge al trionfo il sigillo di un gol. Non vola, lui, scivola sull’erba: è Zidane.

Gabriele Romagnoli: Mondiali 2006. La mano di Dio

‟Una vita senza Dio è come una partita senza pallone”, proclama uno striscione davanti alla chiesa bombardata. Ecco perché le religioni vengono spesso prese a calci da chi le pratica.

Gabriele Romagnoli: Virtù, fortuna o divina provvidenza. I capolavori nati dall'attimo fuggente

Il dibattito è di stampo filosofico: determinismo o dittatura del caso? Con sfumature teologiche: esiste un libero arbitrio o tutto rientra in un disegno della divina provvidenza? Cosa c’è dietro un "golazo"?

Gabriele Romagnoli: Veline, letterine, troniste sperdute nel sottobosco tv

In una cultura dove l'unico sintomo di esistenza in vita è l' apparizione sul piccolo schermo sono migliaia le giovani donne che prendono parte ai casting. Chi sono? Da dove vengono? E dove andranno a finire?

Gabriele Romagnoli: A pranzo con Victoria e le altre. Una giornata da mogliose

Vita da "Wags", le compagne dei giocatori inglesi. Un fenomeno da tabloid, tra diet coke e paparazzi, che dicono: ‟Ci hanno mandato a seguire gli hooligans, ma non sono arrivati, e adesso ci becchiamo queste”.

Gabriele Romagnoli: La maledizione degli spot. È il torneo dei campioni spariti

Da Ronaldinho a Ballack, da Kahn a Totti, il flop dei testimonial dei mondiali 2006 è totale. Scarsa la condizione atletica, si spera in un recupero per le partite che contano, ma il tempo sta per scadere.

Gabriele Romagnoli: Mondiali 2006. Pekerman, un tipo da leggenda dal taxi all'Argentina dei sogni

Ha fatto il barista, servito empanadas, guidato auto. Si dice parente di Gregory Peck. E fa il ct di una squadra fantastica. Ecco la storia di Josè Pekerman, l’anti-Dieguito.

Gabriele Romagnoli: Mondiali 2006. Ahn, guarda chi si rivede adesso è l’incubo del Togo

Tu accendi una speranza, passi la fiaccola di mano in mano a un intero popolo (togolese, italiano) poi arriva Ahn e te la spegne. Per chi l’avesse dimenticato è quel coreano che saltò più in alto di Maldini e cacciò l’Italia dal Mondiale asiatico.

Gabriele Romagnoli: Dick, Leo & Guus. I nomadi vincenti della scuola Olanda

Girano il mondo insegnando calcio, e fanno risultati: sono gli allenatori olandesi Advocaat, Hiddink e Beenhakker, tre tecnici bravi ma molto diversi tra loro.

Gabriele Romagnoli: Hernan, quello che segna sempre. La rivincita del centravanti qualunque

Dedicato a Galliani, ai figli di Tanzi e ai loro amichetti, alle ombre di Batistuta ieri e di Shevchenko domani. A chi gli ha preferito Inzaghi o Drogba. A chi avrebbe preferito Tevez o, addirittura, Cruz. Il gol di Crespo è dedicato a loro.

Gabriele Romagnoli: Mondiali di calcio. Niente politica, parlano i gol

L´Iran va al tappeto. Se l´era anche portato da casa, un persiano autentico, da regalare agli avversari messicani. È finita che quelli ce l´hanno spedito con due colpi da ko nel secondo tempo, dopo aver passato il primo a prendere le misure.

Gabriele Romagnoli: Il Mondiale delle identità perdute

Il calcio è una forma di esperanto che ogni quattro anni torna a Babele, pretendendo di rivivere l'età dell’oro e dello stupore. È un reato in concorso: la truffa delle identità commessa impunemente sotto gli occhi compiaciuti del mondo intero.

Gabriele Romagnoli: Provenzano: Il Padrino vero e quello immaginario

C’era una volta un ragazzo impacciato. C’è, adesso, un anziano dimesso. In mezzo, la favola oscura del capo dei capi di Cosa Nostra.

Gabriele Romagnoli: Lo strano duello della coppia. "Voti diversi, ma stesse idee"

E alla fine il duello. Il seggio della famiglia divisa: uno contro uno. Una coppia borghese, lui 41 anni, lei 35. Insieme da anni. Nella prima repubblica entrambi votarono liberale. Nel ´94 la "scissione". Lei: Alleanza Nazionale. Lui: ds.

Gabriele Romagnoli: Il voto nella casa dei delusi. "Tutti, ma non Berlusconi"

Nel seggio della famiglia Marra (padre, madre, 4 figli, una cognata, un amico) il centrosinistra prende 5 suffragi. Non è un´indagine sul voto, ma sulle sue motivazioni, sulla pancia delle scelte. Quindi condotta nella pancia d'Italia: le famiglie.

Gabriele Romagnoli: Il paniere parallelo di “Mario Precario”

Vive e lavora a Roma, viene da un paesino del Sud, ha ventotto anni, si è laureato da tre, guadagna mille euro al mese grazie a un contratto semestrale fin qui prorogato tre volte. Ci ha fatto da guida nella nuova terra creata dal lavoro flessibile.

Gabriele Romagnoli: Arte, religione o moda, così si vive senza parole

Dall’appello del Papa al film-evento tedesco: gli indizi della voglia di silenzio. Nelle mani degli scrittori il silenzio diventa uno strumento da cui ricavare progetti fragorosi. E in Libano un eremita sudamericano riceve visitatori a patto che tacciano…

Gabriele Romagnoli: Quando la morte è sopra le parti

L’ultimo torto che può essere fatto a Quattrocchi è che nell’Italia che lui amava le immagini della sua morte vengano usate a sproposito o a sproposito dileggiate per la bandiera di un interesse di parte.

Gabriele Romagnoli: La strage di Erba secondo Capote

E se Truman Capote andasse a Erba? O meglio, non essendo più lo scrittore americano tra noi, se qualcuno portasse il suo libro A sangue freddo sul luogo del quadruplice delitto? E ne ricavasse suggestioni di tipo investigativo?

Gabriele Romagnoli: Beirut, un'autobomba uccide il deputato editore anti-siriano

La guerra di mafia e di potere che si combatte in Libano rialza il tiro. La Cupola decreta ed esegue la condanna a morte di Gebran Tueni, un uomo che aveva 48 anni e la convinzione che il regime siriano dovesse tornare a fare danni nei suoi confini.

Gabriele Romagnoli: La Memoria infinita del potere

Nel rapporto della commissione d’inchiesta Onu sull’omicidio dell’ex primo ministro libanese Rafiq Hariri, si dice che tutti gli uomini chiave di un Paese erano sottoposti a intercettazioni telefoniche. È l’affermazione del potere attraverso il controllo.

Gabriele Romagnoli: Periferie. Nell'astronave dei nuovi alieni

La periferia manda i suoi ragazzi in gita con biglietti di andata e ritorno da utilizzare in un solo giorno: il sabato al corso, la domenica allo stadio. Fornisce consumatori di massa e ultrà. Ha scuole dove i docenti rifiutano incarichi di supplenza.

Gabriele Romagnoli: New York. L'inventore dei quartieri di successo

L’11 settembre del 2001, mentre tutti fuggivano dalla zona sud di Manhattan, un uomo andò controcorrente. Benché avesse una gamba ferita salì a piedi i 29 piani della Liberty Tower in Liberty street, a un solo isolato da Ground Zero.

Gabriele Romagnoli: Beirut. Resa dei conti sull’omicidio di Hariri

Si avvicina il momento della verità sull’omicidio dell’ex premier libanese Rafiq Hariri. Il procuratore tedesco Detlav Mehlis, che guida la commissione d’inchiesta Onu sulla strage, ha evidenziato le responsabilità del governo siriano.

Gabriele Romagnoli: Il museo di Ground Zero. Le foto riemerse dalla cenere delle vite spezzate l´11 settembre

Come ogni atto di guerra, l´attentato dell´11 settembre non ha centrato il cuore del potere, ma la carne della gente comune. Non ha colpito l´imperialismo, ma gli occhiali di un uomo che li riponeva con cura in una custodia di pelle...

Gabriele Romagnoli: Roma. La psicosi dell'acqua avvelenata

Ci sta che in una mattina d'estate uno o più imbecilli comincino a spargere la voce che l'acqua di Roma è stata avvelenata dai terroristi e una città in preda alla psicosi del "prossimo bersaglio" chiuda per due ore i rubinetti della ragione.

Gabriele Romagnoli: I geniali errori del ragazzo-padre creatore di Netscape

Marc Andreesen aveva poco più di vent´anni quando la sua "creatura", Netscape, sbancò Wall Street regalandogli la copertina di ‟Time”. Guadagnò cinquanta milioni di dollari in un giorno. Poi lo scontro con Microsoft diede inizio alla crisi.

Gabriele Romagnoli: Le porte dell´inferno. La situazione mediorientale

Nel Medio Oriente ha preso piede una nuova generazione di fondamentalisti che le invasioni, le torture e le repressioni senza legittimazione hanno reso più numerosa, spericolata e seduttiva. Si è così aperta una stagione di disillusioni e autobombe.

Gabriele Romagnoli: L'uomo che capiva troppo. Un racconto

L'11 settembre 2001 era sull'Empire State Building e vide gli aerei dei terroristi schiantarsi sulle Torri Gemelle. Da allora prevede le loro mosse, sa in anticipo dove colpiranno. Dopo Londra il computer dice che toccherà a...

Gabriele Romagnoli: L'addio all'Occidente dei convertiti all'Islam

Esiste questo fenomeno di occidentali che si convertono all’Islam. E alcuni (pochi) di loro, avvicinati da organizzazioni estremistiche, offrono supporto a chi progetta attentati in Europa. Bastano quattro ragazzi per attaccare Londra.

Gabriele Romagnoli: Autobomba a Beirut. Salvo Murr il "ministro dei segreti" di Hariri

Un´autobomba esplode "contromano" nelle strade di Beirut. Provoca due morti, dodici feriti e un interrogativo. Spezza la sequenza logica. Dopo una serie di bersagli antisiriani mette nel mirino, bruciandogli mani e volto, Elias Murr, uomo di Damasco.

Gabriele Romagnoli: Bombe a Londra. La nuova vita nella paura

Alla fine, se avremo la fortuna di poterci guardare indietro, nel rassicurante retrovisore della storia, ricorderemo questo inizio di millennio come l´età della paura. E dei metal detector, dei sospetti, delle posate di plastica, dei falsi allarmi.

Gabriele Romagnoli: Il fumo magico del narghilè

Il narghilè è il feticcio dell'orientalismo, dà al viaggiatore la sensazione di essere arrivato a destinazione. Sulle sue origini si sono scritti molti libri colti, adesso qualcuno ha fiutato l'affare e apre "shisa bar" in tutto il mondo.

Gabriele Romagnoli: Beirut. Ucciso il giornalista della speranza

Muore per una bomba il giornalista Samir Kassir, voce della protesta contro Damasco. Era una delle menti degli indipendentisti libanesi e difendeva il dialogo con i dissidenti siriani.

Gabriele Romagnoli: Nel seggio della famiglia Zingaretti. "Contano i valori, non i partiti"

Continua il viaggio elettorale nel cuore delle famiglie italiane. È il turno della famiglia Zingaretti, da sempre legata ai valori della destra, che dice sì a Fini e no a Berlusconi. ‟È una questione di valori, la sinistra candida un transessuale”.

Gabriele Romagnoli: Fiction in tv. Dove si fondono realtà e fantasia

Un attore noto rifiutò una parte perché, nel film, la moglie l´avrebbe tradito. ‟Guarda che non sei tu il cornuto, è per finta”, gli spiegò il produttore. ‟Sì, ma poi la gente confonde”.

Gabriele Romagnoli: Il premier lascia l´incarico. Il Libano resta senza governo

Il premier libanese Omar Karame si inchina all´evidenza, e rinuncia a formare il governo di unità nazionale proposto con ostinazione e rifiutato con altrettanta nettezza dall´opposizione.

Gabriele Romagnoli: Beirut, la marcia di Hezbollah

Un milione in piazza: ‟Fuori l´America, sì alla Siria”. Il partito degli sciiti organizza una poderosa prova. Lo sceicco Nasrallah attacca la risoluzione 1559 dell´Onu. Intere famiglie hanno dimostrato cantando slogan contro gli Usa.

Gabriele Romagnoli: Libano. Lahoud, la creatura di Assad, così ha "sirianizzato" il paese

Da nove anni al potere, è accusato di aver naturalizzato tutti gli agenti dei servizi di Damasco. Quando pochi giorni fa la piazza ne chiede la testa, riesce nuovamente a salvarsi. Per mantenerlo in carica, la costituzione libanese è stata scardinata due

Gabriele Romagnoli: Nelle piazze di Beirut sognando la svolta

Le nuove occasioni per un paese storicamente lacerato. Nessun popolo al mondo è frammentato quanto quello libanese: 4 milioni di persone, 18 confessioni religiose e tanti partiti.

Gabriele Romagnoli: Libano. Un esercito in tuta e ciabatte. L’altra faccia degli invasori siriani

‟Fuori la Siria” è lo slogan più gridato della ‟rivoluzione dei cedri” e ogni giorno Damasco assicura ritiri "imminenti". Sono andato a vedere da vicino la faccia della Siria che dovrebbe andarsene dal Libano. E ne ho trovate due. Entrambe sorprendenti.

Gabriele Romagnoli: La "primavera" di Beirut

I ragazzi di Piazza dei Martiri a Beirut sono cresciuti in fretta, diventando in sole due settimane un soggetto politico capace di determinare la caduta di un governo e accendere, con l´esempio, la speranza in tutto il Medio Oriente.

Gabriele Romagnoli: La rivoluzione delle rose spazza via il governo di Beirut

Sciopero generale dell´opposizione. Decine di migliaia in piazza, una sola parola d´ordine: "Via i siriani dal Libano". La folla assedia il Parlamento. Il premier Karami si dimette.

Gabriele Romagnoli: Egitto, elezioni presidenziali. Mubarak cambia le regole

Con una mossa (quasi) a sorpresa il presidente egiziano Mubarak ha annunciato una modifica alla Costituzione che consentirà una corsa a più candidati per le prossime elezioni presidenziali di settembre.

Gabriele Romagnoli: San Valentino una festa dell’Islam?

È lecito innamorarsi? Per un infedele suona come chiedere se lo sia ammalarsi: prima o poi capita. Ma la religione, l’Islam in particolare, può pensarla diversamente: tutto si crea e tutto può essere evitato, anche l’innamoramento.

Gabriele Romagnoli: Libano. Hariri, funerali con rabbia

Duecentomila persone in piazza: le esequie dell’ex premier ucciso da un'autobomba diventano un corteo contro Damasco.

Gabriele Romagnoli: Quella volta a Saigon

La storia non si ripete, si ripete il modo in cui ci viene raccontata. Poi sta a noi crederci o rigettare. La mattina del 4 settembre 1967 sul ‟New York Times” apparve un articolo intitolato: "Il voto in Vietnam rincuora gli Stati Uniti"…

Gabriele Romagnoli: Iraq. Le urne degli altri

Come capita alle creature di dubbia natura, le non troppo libere elezioni in Iraq generano commenti paradossali. Le criticano i dissidenti dei Paesi arabi, esprimono (ipocrita) apprezzamento i loro rais, per cui nessuno ha mai veramente votato.

Gabriele Romagnoli: Il maestro e Al Zarqawi

Se dirlo non è blasfemo, il movimento jihadista ricorda, per numero di correnti, la Democrazia Cristiana. Una tra le differenze fondamentali è che la storia del primo comincia, anziché finire, in prigione.

Gabriele Romagnoli: Arabia Saudita. L’eredità di Ahmad

La morale, alla fine, è che quando un giudice saudita dà ragione a una donna, dà comunque ragione a un uomo.

Gabriele Romagnoli: Beirut, il mondo in una notte

Il mondo può essere girato in dodici ore, dal tramonto all’alba, con uno spostamento minimo eppure immenso: basta andare da Beirut Est a Beirut Ovest, in senso orario…

Gabriele Romagnoli: Il miraggio canaglia di un’età dell’oro che non c’è mai stata

Dovrebbero mettere dei cartelli stradali, quelli che indicano un pericolo, sul tragitto della vita: "Attenzione, nostalgia". Sterzate o verrete schiacciati, beffati. Finirete per attribuire un valore assurdo a qualcosa che non ne possiede alcuno.

Gabriele Romagnoli: Egitto. Le torture dopo la strage di Taba

L’attentato, inizialmente attribuito al terrorismo internazionale, è stato affibbiato dagli egiziania una congrega di beduini del Sinai settentrionale. Per confermare questo teorema accusatorio è stata messa a ferro e fuoco una città.

Gabriele Romagnoli: Arafat. Quella bara tra i soldati

Dalla polvere del Cairo era venuto e nella polvere del Cairo è tornato.

Gabriele Romagnoli: Beirut, l'addio al premier miliardario. Si chiude l'era della ricostruzione

Rafic Hariri, noto anche come il Berlusconi del Medio Oriente, costretto a dimettersi per le pressioni siriane. Fatale la richiesta di sostegno al suo amico Chirac.

Gabriele Romagnoli: Il paradosso arabo. Speriamo in Bush

La maggioranza degli arabi non solo si aspetta, ma addirittura spera, che Bush resti in carica. Un desiderio diffuso, alimentato da calcoli politici e voglia di vendetta.

Gabriele Romagnoli: Egitto e Israele la tregua spezzata

L´attentato nel Sinai spezza una tregua interessata, colpisce un doppio bersaglio e fornisce un ulteriore indizio sull´attuale vertice di Al Qaeda.

Gabriele Romagnoli: Zarqa,la città violenta del boia di Al Qaeda

La storia di ciascuno è specchio dei luoghi e dei tempi in cui vive.Ahmed Fideel el Khalayleem era zarqawi, un uomo venuto da Zarqa, prima di essere Al Zarqawi, il presunto tagliatore di teste per la cui cattura gli americani offrono quanto per Bin Laden.

Gabriele Romagnoli: A lezione dai fumetti

La mia generazione ha imparato più dai fumetti che dalla scuola. In molti abbiamo incontrato insegnanti pedanti e fumettari geniali. Disney ha creato una mitologia, Schulz è stato uno psicologo, Sclavi un sociologo, Stan Lee un filosofo.

Gabriele Romagnoli: Play it again, Tony

A Beirut hanno aperto un "Buddha Bar" e un "Fashion Bar", ma noi continuiamo andare al "Music Hall", un night ricavato dentro un cinema: velluto rosso e tavoli neri. Il gestore, Michel Elefteriedes scrive poesie, si proclama zingaro e comunista…

Gabriele Romagnoli: Libano, un vespaio dietro il benessere così l'odio cova nei campi profughi

La capitale torna a essere terra di transito. Non più bancarottieri in fuga ma predicatori esiliati e reclutatori di terroristi. Così le fazioni oltranziste si moltiplicano dove tutto manca, dal diritto alla cittadinanza alla speranza.

Gabriele Romagnoli: Il salame e la Costituzione

Pochi giorni fa, leggendo il giornale, mi trafiggeva un titolo: "Fini: la Costituzione non è un salame". Io vivo lontano e non so e non voglio sapere se è da molto che ne state discutendo e perché…

Gabriele Romagnoli: Il Libano sfida l'Onu e Washington

Prorogato il presidente filo-siriano. Il parlamento di Beirut respinge la risoluzione del Palazzo di vetro sulla sovranità.

Gabriele Romagnoli. Le kamikaze

L’esercito delle donne-bomba. Discriminate in vita, ma uguali nel sacrificio, non hanno nome né volto. Rantisi, leader di Hamas ucciso dagli israeliani, rivelò: le loro famiglie ricevono 200 dollari al mese, la metà dei martiri uomini.

Gabriele Romagnoli: Olimpiadi. L'orgoglio dei vinti

È assurdo mischiare la guerra con lo sport. Una partita è una battaglia a tempo, alla fine ci si può anche abbracciare. Dopo una guerra, si può solo fare finta: i vinti non perdonano.

Gabriele Romagnoli: Olimpiadi: I ragazzi difficili di Portorico

I centroamericani contro la squadra di Recalcati in una partita che vale le semifinali del basket. Una squadra chiamat ‟Scream Team”, formazione da urlo: hanno battuto gli Usa. Ottimi giocatori e uomini che hanno sofferto e sbagliato non solo tiri.

Gabriele Romagnoli: Olimpiadi. Il tramonto degli dei

Mi prendo una pausa e vado a vedere una mostra. S' intitola "Dei che diventano uomini". Alla fine di queste Olimpiadi scriveranno che non nascono più supermen. non ci sono atleti perfetti, squadre imbattibili.

Gabriele Romagnoli: Olimpiadi. L'importante è finire

L'importante è finire, ma si congegnano cerimonie di chiusura troppo complesse e cariche, questo è paradossale, di aspettative. I riti finali sono inevitabilmente di morte e noi, benchè ce lo rinfaccino con disprezzo, fieramente amiamo la vita.

Gabriele Romagnoli: Olimpiadi - "Liberate Baldoni, non ha fatto del male!" L´appello dei calciatori iracheni

L´allenatore Majeed, sollecitato dai giornalisti nel dopopartita, acconsenta a lanciare un messaggio ai sequestratori affinché «restituiscano la libertà a chi non ha fatto alcun male e non merita di soffrire».

Gabriele Romagnoli: Olimpiadi - L'Ercolino stanco

La lezione di Milo è servita. Forzuto greco del VI secolo a.C., vincitore di cinque medaglie olimpiche nella lotta, vide un tronco spaccato da una fessura e decise di mostrare la sua potenza spezzandolo in due. Infilate le mani non riuscì più a toglierle.

Gabriele Romagnoli: Olimpiadi - I trenta secondi dell'arciere miope

Per la serie "miracoli italiani": un arciere miope centra la medaglia d'oro.

Gabriele Romagnoli: Olimpiadi - Di padre in figlio

Ieri qualcuno mi ha chiesto: è possibile diventare campione olimpico senza che almeno uno dei due genitori ti ossessioni con l'idea? A occhio, la risposta è no.

Gabriele Romagnoli: Olimpiadi - Il podio dell'ipocrisia

Processano Kenteris&Thanou, ma li hanno già condannati. Da glorie a vergogne nazionali. Se l'ipocrisia fosse una specialità olimpica dovrebbero fare un podio grande abbastanza da contenere mezza umanità, a essere ottimisti.

Gabriele Romagnoli: Olimpiadi - La bandana sospetta

«A qualcuno di noi sembravi un tipo sospetto». Perché? Indica la mia testa: «Per quella». Porto una bandana.

Gabriele Romagnoli: Olimpiadi - Esplode la Generazione S. Come sacrificio

Sono cresciuti negli anni Novanta e danno disciplina alla loro vita. La preparazione è massacrante: nessuna religione moderna chiede tanto.

Gabriele Romagnoli: Olimpiadi - Forza Paraguay

Il mondo ha un occhio solo e lacrimando guarda la squadra di calcio irachena. Ogni sua vittoria è salutata come un balsamo sulle ferite di Baghdad.

Gabriele Romagnoli: Olimpiadi - Spunta l'Ulisse laziale

Seduti sulla banchina del porto del Pireo ogni giorno registriamo nuovi arrivi e partenze. Noi scriviamo "navi in bottiglia" e quelli portano bottiglie sulle navi.

Gabriele Romagnoli: Olimpiadi - Che cosa resta dello spirito antico

I nostri giochi sono esasperati dagli uomin record. Ecco cosa significava la vittoria e la gloria nel mondo greco.

Gabriele Romagnoli: Olimpiadi - Tutti contro il Dream Team, e i giganti scoprono la paura

A Michael Jordan bastava levarsi la tuta per vincere. Ora i "barbari" sono alle porte: Argentina, Lituania e tutte le altre big hanno un solo scopo: togliere l'oro ai padroni del basket.

Gabriele Romagnoli: Le armi estreme del solitario in fuga

Di Lupo si racconta che scelse la criminalità come strada per isolarsi da un mondo che disprezzava e lo percorse senza compagnia: nessuna affiliazione a bande, mai un complice. Non era un uomo solo, era ed è un solitario e la differenza è micidiale.

Gabriele Romagnoli: La modernità del male

Satana. Dalla bibbia a internet, storia di un temibile seduttore. Paure e tentazioni, riti e simboli di un angelo caduto.

Gabriele Romagnoli: Pausa anti-pubblicitaria

State per andare in vacanza. Bene. Guardate uno degli ultimi tg prima di partire. E in coda vi mettono un servizio del genere "consigli intelligenti".

Ritratto d’artista. Tra pallottole vaganti

Ne L’artista di Gabriele Romagnoli si intrecciano le vicende di una famiglia e i destini dell’Italia.

Gabriele Romagnoli: Volo di notte

Per sfuggire al dolore di un amore finito si può anche abbandonare tutto e scappare dall’altra parte del mondo. Ma…

Gabriele Romagnoli: Le bugie del marine Hassoun

Scontri e violenze in Libano per il giovane ‟collaborazionista” rapito a Bagdad e poi riapparso a Beirut. La parte libanese della famiglia lo rinnega mentre i parenti americani lo esaltano.

Gabriele Romagnoli: Aisha, la figlia del colonnello che vuole difendere Saddam

Bella, bionda, emancipata, L'erede di Gheddafi pronta a partecipare al processo contro il raìs. Vive tra Tripoli e Parigi divisa tra tradizione araba e voglia di stupire. Fece scandalo a Londra difendendo l’Ira.

Gabriele Romagnoli: Pistole, bare e plastiche facciali. La vita vista dai nuovi telefilm

Mafiosi, becchini, medici. Dagli Stati Uniti arrivano sui nostri teleschermi dei serial che più del cinema, a volte più della letteratura, sanno raccontare la realtà.

Gabriele Romagnoli: La strana giornata di Beirut con lo sciopero dei telefonini

Curiosamente, l'appello sta viaggiando per sms: "Boicotta il tuo cellulare, spegnilo per un giorno". La data è il 15 luglio, primo sciopero annunciato della comunicazione portatile in una intera nazione: il Libano.

Gabriele Romagnoli: La guerra santa delle immagini

C'è qualcosa di nuovo sul fronte orientale: la guerra (santa o sporca, dipende dai punti di vista) è anche mediatica e si combatte a colpi d'immagini.

Gabriele Romagnoli: La favola delle scarpe di Totti

C'erano una volta ventidue uomini che giocavano a pallone. Adesso entrano in campo una trentina galacticos che fanno meraviglie nelle pause pubblicitarie e pena dal vivo, poi escono e accusano scarpe e calzini.

Gabriele Romagnoli: L'ultima moschea

Ce ne sono di austere, proibite, attraversate da furori. Ma questa in Siria è diversa, piena di bambini, giochi e fedeli che riposano. Finché non compare un corteo sciita.

Gabriele Romagnoli: Lo chiamavano Karate Kid

Negli anni '90 era un giovane fondamentalista pronto a cadere nelle braccia di Al Qaeda. Cosa è andato dritto? Grazie a un prestito ha potuto aprire un'impresa commerciale.

Gabriele Romagnoli: Hassan, Ahmed, Alaa

Storie di ordinaria violenza e morte nei campi profughi in Libano. Un giovane martire a Bagdad, un adolescente accoltellato per un programma tv e il suo assassino: il compagno di scuola.

Gabriele Romagnoli: Qualcosa di verde

Ho capito tutto quando sono arrivato in un villaggio da favola tra le montagne del Rif. Dove nel 1494 arabi ed ebrei hanno costruito una città insieme. Divisi solo dal colore.

Gabriele Romagnoli: Beirut, il telequiz degli Hezbollah

Capitale del terrore? Washington! La tv satellitare molto seguita in Libano offre ai vincitori 5 mila euro e una visita virtuale a Gerusalemme.

Gabriele Romagnoli: Tangeri, la città dei ragazzi perduti

Questo raccontano i numeri: dall' inizio di aprile più di cento marocchini sono stati arrestati per sospette attività terroristiche: la maggior parte di loro viene da Tangeri.

Gabriele Romagnoli: La Passione di Mel Gibson che piace agli islamici

All´apparenza non si spiega: The Passion, il film vetero-cattolico di Mel Gibson sul martirio di Gesù Cristo è un trionfo nei Paesi islamici. A tutti i livelli.

Gabriele Romagnoli: Se il minareto oscura la chiesa

Stanno costruendo, addossata al fianco della chiesa, una moschea. No. Stanno costruendo «LA» moschea: la Moschea Grande, l' immenso edificio che spezzerà i fragili equilibri architettonici, religiosi e politici di Beirut e dell' intero Libano.

Gabriele Romagnoli: La guerra vinta dalla Mecca Cola

Il conflitto in Iraq e l'ondata antioccidentale hanno fatto aumentare le vendite della ‟bibita dell'Islam”.

Gabriele Romagnoli: La grande festa di Beirut per celebrare gli hezbollah

La tv ha cominciato le trasmissioni con una marcia trionfale e un logo di catene spezzate da cui vola una colomba. Il bus con i prigionieri aveva grate tanto strette che chi tentava di fare il segno di vittoria non riusciva ad allargare le dita…

Gabriele Romagnoli: Saleh, il Barbiere d´Arabia che ha scoperto la democrazia

La sorprendente e incompleta conversione del presidente dello Yemen: da raìs a paladino dei diritti umani. Prima era cauto con Osama Bin Laden Oggi è amico degli Usa. "Dobbiamo cambiare acconciatura prima che venga qualcun altro a cambiarcela."

Gabriele Romagnoli: Yemen, le undici donne senza velo

Su una popolazione femminile di undici milioni sono le sole a sfidare la regola islamica.

Gabriele Romagnoli: Fatwa, non solo condanne ma regole quotidiane

La fatwa non è solo asserzione minacciosa, ma anche il modo in cui l'Islam regola i rapporti con la comunità.

Gabriele Romagnoli: Un mondo a terra nel nostro futuro

È un mondo a terra. Aerei delle grandi compagnie di bandiera non decollano, zavorrati dagli allarmi. Velivoli di piccole compagnie private precipitano a pochi minuti dal decollo, schiantati dal peso eccessivo o da un guasto misterioso.

Gabriele Romagnoli: Saddam. Sabra e Shatila non lo assolvono

Le reazioni nei campi profughi in Libano. "Ha fatto soffrire il nostro popolo". Ma qualcuno dice: "Non è lui, è tutto un inganno" Un ragazzo dice: "Era cattivo, ha tradito, io da grande non sarò come lui." Ma altri lo difendono.

Gabriele Romagnoli: Saddam. Sollievo e stupore nel mondo arabo. "Poteva morire combattendo"

La guerriglia contro le truppe anglo-americane ne aveva accresciuto il rispetto. Il segretario della Lega Araba si compiace ma nello sguardo esprime sconcerto: "E´ un giorno nero, non era un grande uomo ma era l´unico ad opporsi agli Usa".

Gabriele Romagnoli: Il sentimento di terrore che il fatalismo annulla

In tutto il Medio Oriente è diffuso pensare che ciò che accade doveva di necessità accadere.

Gabriele Romagnoli: Arriva il Grande fratello arabo

Otto donne per un solo sposo. Con ‟Hawa Sawa” (‟In onda insieme”) il reality show diventa davvero globale. Per due mesi, in una casa-prigione piena di telecamere. L'ultima rimasta di una squadra di nubili vincerà un ricco consorte.

Gabriele Romagnoli: Nel "Villaggio dell´annegato" dove la speranza si chiama Italia

A Meet el Korama, sul Delta del Nilo, i giovani sognano solo la traversata. Ma spesso il mare diventa una tomba.

Gabriele Romagnoli: Ramadan, il digiuno nel nome di Dio

Come fosse un momento cruciale, la rivalsa che arriva all´appuntamento con la storia, il raìs del mercato dei datteri al Cairo annuncia che quest´anno ai frutti migliori è stato assegnato il nome di, pausa, Chirac! Ovazione. Alla seconda scelta: Arafat...

Gabriele Romagnoli: Costumi che cambiano

Quest'anno, in Egitto, ha fatto furore un modello inventato per evitare divorzi e gelosia.

Gabriele Romagnoli: Gli arabi e la fine di un´illusione

Arabi negli Usa. Arrivati con miti e sogni di integrazione, adesso etichettati come "nemici". Due anni di scontri e diffidenza tra islamici e America.

Gabriele Romagnoli: Cantat, l´idolo assassino storia di un delitto maledetto

La morte di Marie Trintignant cancella un mito dei no-global. Il cantante rock era popolarissimo in Francia, non solo per le canzoni, ma soprattutto per l´impegno sociale: per migliaia di ragazzi uno shock.

Gabriele Romagnoli: Siria, l´alternativa di Bashar il regime cerca una nuova identità

Le novità non bastano agli americani: Damasco resta un pericolo. Il figlio di Assad è al potere da 3 anni: molto è cambiato,ma i problemi restano.

Gabriele Romagnoli: I custodi della lingua di Gesù

Nel villaggio siriano di Maaloula una piccola comunità cerca di salvare l´aramaico dall´estinzione.

Gabriele Romagnoli: Gli arabi archiviano il regime del raìs sulle foto choc né rabbia né lacrime

La stampa mediorientale critica gli Usa per l´esposizione dei cadaveri, ma si concentra soprattutto sulla nuova resistenza.

Gabriele Romagnoli: Al Cairo la fabbrica degli imam moderati

Le cose stanno cambiando. Nuovi imam crescono. Nei loro corsi di studio, anche qui, le tre «I», ma con una variante: Inglese, Internet e Islam moderato.

Gabriele Romagnoli: Squadra speciale

"Facciamo un patto: tu, stanco di calcio occidentale, vai a guardar giocare le ragazze di Al Omal. Io mi vedo la Champions League sulla tua tv col satellite". Affare fatto!

Gabriele Romagnoli: Hamburger, dollari, bandiere così l'Egitto diventa Texas

Sharm el Sheikh, capitale del viaggio tutto compreso, per un giorno al centro del mondo: hamburger, dollari...

Gabriele Romagnoli: Il libro salvato dal rogo islamico

Primi timidi segnali di una nuova, più mite, stagione in Egitto: la temperatura scende da Farenheit 451 e un libro si salva dal rogo.

Gabriele Romagnoli: Baby Notte Islam

Nel mazzo di carte dei dissidenti arabi, con cui i regimi continuano a giocare indisturbati, ci sono soltanto due di picche. Ibrahim al Sahari è uno di loro.

Gabriele Romagnoli: La Jihad dai telefoni del Cairo

Una scheda prepagata per esprimere solidarietà a iracheni, o rabbia ad americani.

Gabriele Romagnoli: Il volto della guerra

Negli occhi dei cinque prigionieri americani (almeno in quattro di loro) c´era l´angoscia di chi sa di essere finito nella casella sbagliata di un gioco al massacro, dove ogni puntata è al rialzo.

Gabriele Romagnoli: La rabbia araba diventa canzone

Per capire il mondo arabo è utile procurarsi la discografia di un cantante chiamato Shabaan Abdel-Rehim, diventato un idolo in Egitto, Palestina e Giordania. I governi non lo ostacolano: i suoi dischi sono valvole di sfogo per il popolo.

Gabriele Romagnoli: Mercato nero

Quando scoppierà la guerra in Iraq, 250 mila lavoratori egiziani emigrati nel Golfo torneranno a casa e ingrosseranno le file dei disoccupati. Cesseranno le esportazioni verso Bagdad e l´industria perderà, di colpo, un miliardo di dollari.

Gabriele Romagnoli: La medaglia d´oro

Suzanne Mubarak, moglie del presidente Hosni Mubarak, riceverà oggi, prima donna araba, la medaglia d´oro della Libera Università di Berlino, a riconoscimento del suo operato per lo sviluppo della società e il miglioramento della condizione femminile.

Gabriele Romagnoli: A chi parla Bin Laden

Anche stavolta, come ogni volta, in cui la sua voce si è fatta sentire, Bin Laden ha parlato a due interlocutori: la testa e la pancia del mondo arabo. Ha suscitato, al solito, diverse reazioni.

Gabriele Romagnoli: Un enorme quaderno rosso

Auguri d'autore per San Valentino.

Gabriele Romagnoli: Il Cairo, primo esilio di Saddam

Saddam al Cairo viveva solitario, e aveva uno strano rapporto con l´ambasciata Usa. Rimase coinvolto in due misteriosi delitti, e sposò a distanza una cugina irachena.

Gabriele Romagnoli: Agnelli. Saga di una famiglia tra potere e destini incrociati

Giovani generazioni bruciate e le emozioni chiuse nel cuore. Dalla "chiamata" del nonno alla ricerca di un erede: ed in mezzo il delicato rapporto con Umberto Per gli Agnelli la rabbia e la sofferenza vanno custodite nella cassaforte del proprio animo.

Gabriele Romagnoli: Egitto, nell´oasi delle suocere dove la moglie non ha diritti

A Siwa si combatte una guerra al femminile. La città nel deserto ha il record di divorzi causati dalle liti con le nuore. Le spose prendono ordini dalle più anziane. Secondo la tradizione berbera sono le madri dei mariti a decidere le regole della casa.

Gabriele Romagnoli: I piccioni kamikaze del Cairo

E´ il terrorismo fai-da-te: sgominata una cellula della Jihad che usava volatili all´esplosivo. Il piano era addestrare centinaia di uccelli per farli volare sui tetti degli obiettivi da colpire. Arrestati i 43 membri della banda.

Gabriele Romagnoli: L´altro Natale sul Nilo

Mentre l´Italia corre al cinema per vedere Natale sul Nilo, sul Nilo il film di Natale è una commedia nera intitolata Sua Eccellenza il ministro che narra di un ciclone giudiziario contro la corruzione, una Mani Pulite all´egiziana.

Gabriele Romagnoli: "Arcaico, colto e oscuro così parla Bin Laden"

Lo scrittore egiziano Al-Ghitani studia il linguaggio dello sceicco del terrore.

Gabriele Romagnoli: Le altre due Torri gemelle di New York

Quando il taxi sbuca dal Lincoln Tunnel l’effetto ottico è perfetto. Le Torri Gemelle sono lì, dove non dovrebbero doppiamente essere: a New York, nel centro esatto di New York.

Gabriele Romagnoli: Blair ci vuole svendere all´Europa

Dopo l´offensiva di Aznar sull´isolotto di Perejil, si mobilitano i trentamila cittadini dell´enclave inglese

Gabriele Romagnoli: Tutti in coda per Nobu. La cucina diventa show

«Nobu live in Tokyo». Metti una sera a cena come se si andasse a un concerto pop. Non uno qualunque: Bob Dylan che torna a suonare a Duluth, Minnesota, o il Boss che riporta indietro quella ferraglia di treno che è la sua voce e canta in Nebraska.

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