È assurdo sostenere che giovi alla sicurezza mantenere un corpo di occupazione in Iraq perché il nostro paese è più vulnerabile agli attacchi terroristici.
La società civile degli italiani civili accetta l'anarchia, non si scandalizza se i governanti invitano i ricchi a frodare il Fisco mentre stanno distruggendo lo Stato sociale.
Bagdad: l' ospedale potrebbe chiudere a giugno. Annan: sì a una forza multinazionale. E Il commissario straordinario: "Gli Ulema parlano con troppe voci, a volte contraddittorie, mi chiedo se davvero ci sia stato un negoziato".
Sul dramma dell'Iraq mentono tutti: da Bush a Berlusconi. Mentre ci si dovrebbe fermare di fronte alle prospettive atroci, da ultimi giorni dell'umanità.
Interrogarsi sulla missione irachena sembra essere antipatriottico. E affidare la sicurezza dei nostri soldati all'arma della corruzione non ha funzionato.
La scelta rivela lo stato di confusione tra i quadri dirigenti Usa, costretti tra la necessità di normalizzare il Paese e quella di trovare nuovi alleati locali in grado di aiutarli.
Le frontiere stanno sempre nella testa prima che sul terreno. Specialmente quella italo-slovena; l' unica d' Europa dove l' allargamento a Est coincide sia col vecchio muro tra i Blocchi sia col fronte della Grande Guerra.
Confederali e Cobas rispondono alla provocazione: È il ministro che ha bloccato la legge. Adesso tenta di attaccare i sindacati confederali, dice Paolo Nerozzi (Cgil). "Maroni cerca la frammentazione" (Cisl). Critiche anche dai Cobas: "Solo propaganda".
Quel braciere ardente di odio e di follia è da ricordare come qualcosa di irripetibile e di funesto e non per strappare qualche voto alle prossime elezioni.
Due anni fa, chi definiva un regime mediatico il sistema politico e informativo che si andava formando in Italia era giudicato un provocatore. Poi è arrivata la legge Gasparri