Gli amori eterni e quelli precari: sappiamo che l'amore si nutre di novità e di pericolo e ha come suoi nemici il tempo, la quotidianità e l'eccesso di familiarità.
Forte crisi di credibilità per i network e i giornali in Usa. E i giovani ritengono più affidabili i comici in tv e perfino i politici. L'informazione è in mano a un'oligarchia di privilegiati lontana dalla gente comune.
I due volti del web: Gates e il pinguino libero di Linux. Questo è un colpo di un hacker nemico di Gates o di un sostenitore della «libertà di software»?
Sulla superficie del dolore popolare, in certi epitaffi televisivi in cerca di applauso, in certi titoli teatralmente affranti galleggia anche qualcosa di sbagliato, di infelice e, ahimé, di incurabilmente italiano...
Due secoli esatti dopo la sua indipendenza (la prima dell'America latina), Haiti è di nuovo in piena guerra civile, e forse alla vigilia del suo trentunesimo golpe.
L'America appesa al reggiseno di Janet Jackson. Lo spogliarello tv è l'immagine più cercata su Internet. E metafora del «declino dell'Impero» Il "New York Times" parla di «armi di distruzione mammarie». Il Congresso convoca commissioni sulla pornografia.
E in Inghilterra cambia la preghiera per l'Epifania. Polemica a Londra: "Vogliono ingraziarsi le femministe, quella del linguaggio politicamente corretto è un' ossessione".
Dal narcotraffico al terrorismo. L'11 settembre ha offerto agli Usa un robusto pretesto per intensificare l'intervento nel conflitto colombiano e rafforzare le basi in Centro e Sud America. Ma ora non si parla più di droga.
Lo spionaggio, alla CIA, non è un gioco alla James Bond, belle donne e sparatorie, è un'analisi intellettuale, umile, faticosa, razionale di testi e relazioni, in gran parte noti ma non esaminati, in minuscola parte frutto di rapporti riservati.
Se gli europei potessero votare alle presidenziali americane di novembre, per il senatore democratico John Kerry la vittoria sarebbe assicurata contro il presidente repubblicano uscente, George W. Bush. Ma...
Era durante la finale del SuperBowl dell'84 quando andò in onda lo spot del primo Mac. Si vedevano delle specie di zombie vagare in una prigione: "Il 24 gennaio Apple computer introdurrà il Macintosh. E vedrete perché il 1984 non sarà come il 1984".
La poesia, alle mie orecchie di orecchiante, produce un suono doppio. Anzi, sono proprio due suoni. Uno è intellettuale, algebrico, filosofico, enigmatico, altissimo, e mette soggezione. L' altro è puerile, giocoso
Cinquemila persone dentro, stipatissime, altre duemila fuori, a premere per entrare, per seguire «Radici», uno spettacolo sulla storia del Nordest, del Veneto in particolare, che incomincia dalla miseria antica
Due foto campeggiano nel suo ufficio del Senato: in una appare insieme a John Lennon, in una manifestazione contro la guerra in Vietnam; nell'altra, fine anni `60, è ripreso, in tutto il suo metro e 90 cm, in tenuta mimetica nel Delta del Mekong.
Stanno costruendo, addossata al fianco della chiesa, una moschea. No. Stanno costruendo «LA» moschea: la Moschea Grande, l' immenso edificio che spezzerà i fragili equilibri architettonici, religiosi e politici di Beirut e dell' intero Libano.
Nuto Revelli era uno di quei personaggi piemontesi che più ci pensi e più ti appaiono imprevedibili, indefinibili. Ha raccontato in libri memorabili la ritirata di Russia, la Resistenza e la vita contadina.
Nell'universo dello scrittore tutto si lega, attraverso la chiave della memoria. In ogni libro, subito, si riconosce la sua firma, il suo segno, il suo respiro.
L'«influenza dei polli» è considerata dall'Oms come la possibile progenitrice di una epidemia che potrebbe causare milioni di morti: dagli slums del Nord e del Sud della terra, superando le barriere delle città fortificate del privilegio.
C'è una ragionevolezza d'oggi, diffusa ed esibita dai media, che consiste nel ridurre il garbuglio del mondo a una giustapposizione di ragioni, tutte con una loro validità. Se una ragione viene meno, la persona ragionevole ne trova subito un'altra...