Parlano, i colleghi di Fabrizio Quattrocchi, e raccontano anche una delle teorie che circolano in questi giorni sul rapimento dei quattro italiani: che siano stati venduti ai rapitori dal taxista che li trasportava, per 10 mila dollari a testa.
Troppe cose vengono spacciate per nostre: la nostra civiltà, la nostra religione, le nostre radici, la nostra patria, il nostro governo, i nostri soldati. Impariamo a rigettare l'aggettivo. Addestriamoci a chiederci: nostre di chi, di quale noi?
"La regione è una repubblica indipendente della guerriglia sunnita. E' come se il tempo si fosse fermato a un anno fa, prima della guerra". Parla Stephen Farrel, inviato del Times, sfuggito all' incubo.
Caro Eugenio quel gennaio del '76, quando hai fondato Repubblica, sembra lontano anni luce; siamo di nuovo al bivio fra pace e guerra, la democrazia è a rischio, il proconsole americano che vorrebbe portarla in Iraq chiude un giornale che gli è ostile.
Visita alla Cipla, industria farmaceutica indiana: da Gandhi e Nehru alla legge contro i brevetti, fino alla contemporanea battaglia contro la "proprietà intellettuale", una storia intrecciata all'idea di autosufficienza e bene pubblico.
Presentato a Roma il Rapporto su povertà, diseguaglianze e globalizzazione. Scritto dagli allievi di Federico Caffè, l'economista scomparso nel 1987. Con qualche nuova idea per reagire.
Nei giorni in cui l'impegno americano in Iraq sembra alle corde è opportuno riflettere sulla doppia strategia di Kennan: non basta la forza militare in politica estera, occorrono egemonia culturale e una coalizione democratica estesa e solidale.
Noi italiani ce ne andremo in un prossimo futuro. Non siamo certo occupanti. lavoriamo assieme", aveva detto Barbara Contini incontrando domenica mattina per un' ora il braccio destro di Moqtada al Sadr per la provincia di Nassiriya.
L'attesissima testimonianza di Condoleezza Rice si è rivelata una montagna che non ha partorito nemmeno un topolino: ha scaricato su Fbi e Cia tutte le responsabilità per la mancata prevenzione degli attentati dell'11 settembre.
"Resisteremo in questa storica battaglia; se falliremo i dittatori saranno felici e i terroristi trionfanti": così, scrivendo sull' Observer, Tony Blair ha ribadito il suo impegno, morale e politico, alla nascita d' un regime democratico in Iraq.