La notte, tradizionale sede dei programmi di approfondimento, è sempre più compressa. I programmi del mattino osano spesso avventurarsi nel dignitoso e nel colto.
Il consiglio della Rai litiga e il presidente si dimette per protesta contro le nomine lottizzate. Sarebbe bello se, la prossima volta, i gesti estremi fossero consumati sulle scelte industriali. Viale Mazzini non ha problemi finanziari ma di governo.
Gli asiatici ormai imitano tutta la produzione di alta qualità italiana. Dai libri della Fallaci ai reality show. Ma il colpo di grazia all'economia arriva dall'ingresso nell'Ue dei nuovi membri poveri.
Ecco cos'era la pace per mio padre: un figlio che cresceva nutrendosi, conoscendo, essendo gioioso. Lui non aveva potuto, ma aveva fatto in modo che io potessi. Il suo orgoglio, il suo 25 Aprile, il suo eroismo senza gesti d'eroe.
Il ministro Moratti precisa: la teoria di Darwin sarà nei programmi ministeriali ma migliorata: è la scimmia che deriva dall'uomo. Che, creato da Dio, era una creatura perfetta che abitava in un residence.
Berlusconi è il pensierino unico che ha monopolizzato, negli ultimi anni, la vita dell' intero Paese. Così fare il tifo per lui o contro di lui è diventata una dannazione obbligatoria: perché lui c' è sempre, sempre, sempre
I poveri definiti persone in via di sviluppo, carte di debito al posto di quelle di credito. Ecco le contromosse del governo all'incalzare delle nuove povertà.
Gli esperti concordano: il rimpasto facciale non è stata che la prima mossa elettorale di Silvio Berlusconi, rivolta soprattutto a rafforzare il consenso in due categorie di consumatori già fidelizzate: il pubblico femminile e quello miope.
Tre boss latitanti sono stati arrestati, colpisce l'ingegnosità dei loro nascondigli. Ora l'intero 'settore' è in fibrillazione. Ecco che fine hanno fatto i capi ancora a piede libero.
Con la prossima riforma della giustizia, i procedimenti in corso contro il Presidente del Consiglio Berlusconi verranno trasformati in reality-show a eliminazione.
Può un fiume essere inghiottito dal deserto? Sembra proprio che così stia succedendo al Niger, il terzo fiume d'Africa per lunghezza, in gravissima crisi perché minacciato dal clima che cambia e dall'aumento della popolazione lungo le sue rive.
Sapevamo che le guerre sbagliate rendono il nemico un oggetto sul quale scatenare la propria rabbia e la propria frustrazione. Ma speravamo che ci avrebbero risparmiato l' orrore che accompagna tutte le guerre di razza, di civiltà e di religione.
La compagnia di bandiera sta arrivando al capolinea. E però nulla accade. Governo, azienda e sindacati parlano d'altro mentre il ministro del Welfare, Roberto Maroni, solleva la questione della rappresentatività.