Paolo Rumiz: La scala del grande vecchio

Paolo Rumiz: La scala del grande vecchio

Si chiama Calà del Sasso: 4444 gradini che salgono dal fondovalle, quasi una pista di bob che serviva a calare i tronchi per farli navigare fino a Venezia…
Paolo Rumiz: Ulisse sul Monte Bianco

Paolo Rumiz: Ulisse sul Monte Bianco

Si chiamava proprio come l’eroe di Omero, il custode del rifugio Couvercle negli anni Sessanta. Ora però che l’orda dei Proci ha invaso la sua casa è tornato a valle. Il clima sahariano ha cambiato le cose perfino quassù…
Paolo Rumiz: Il falò delle leggende

Paolo Rumiz: Il falò delle leggende

A far ardere questo rogo da streghe c'è Mauro Corona, un fauno barbuto che è l'alpinista-narratore più noto del momento...
Paolo Rumiz: I barbari delle montagne

Paolo Rumiz: I barbari delle montagne

Alla base del torrione sono incisi i nomi di 45 tribù sconfitte. Ma oggi i nuovi barbari stanno nell'anarchia di cemento, casinò, piscine e yacht della Costa Azzurra. Il viaggio finisce ai piedi del Trofeo delle Alpi, sopra Montecarlo...
Paolo Rumiz: Sulle orme dei cosacchi

Paolo Rumiz: Sulle orme dei cosacchi

In Carnia, piccolo paradiso in quota segnato da ricordi dolorosi. Dove è facile farsi sorprendere da temporali improvvisi e incontri inattesi Da qui, alla fine della guerra, passarono gli ucraini sconfitti, cui Hitler aveva promesso il Friuli…
Marco D'Eramo: Da città d'arte a Disneytown

Marco D'Eramo: Da città d'arte a Disneytown

Per fatturato, indotto, occupazione (e inquinamento) il turismo è diventato la maggiore industria del mondo. Per molte città è ormai la sola fonte di reddito. Ma le città che vivono di solo turismo ne muoiono anche.
Giorgio Bocca: Piccoli balordi e grandi banditi

Giorgio Bocca: Piccoli balordi e grandi banditi

Un nostro cronista va a Rozzano, sul luogo dove sono stati uccisi due balordi da uno della loro specie, e racconta la celebrazione del lutto…
Antonio Tabucchi: Musica maestro

Antonio Tabucchi: Musica maestro

C'è una nuova canzoncina che si sta preparando per Sanremo. Veramente è vecchiotta, ma ora sta tornando con insistenza, come certe ariette che inzuppano l'anima, tipo dadaumpa.
Umberto Galimberti: Negli abissi dell’anima

Umberto Galimberti: Negli abissi dell’anima

Lo psichiatra assassino era un collega di lavoro che, al pari della sua vittima, curava la follia. Quella condizione in cui il governo di sé collassa...
Umberto Galimberti: Se l’avventura combatte con la sicurezza

Umberto Galimberti: Se l’avventura combatte con la sicurezza

Ci si ama online perché da un luogo sicuro è possibile scatenare le proprie voglie con un estraneo misterioso.
Umberto Galimberti: L´assenza della ragione

Umberto Galimberti: L´assenza della ragione

L´assassino di Rozzano si è costituito, probabilmente perché braccato dai parenti delle vittime che, alla notizia del suo fermo, sono usciti in espressioni il cui tono ha il sapore del desiderio di vendetta.
Umberto Galimberti: Quel potere che scatena l’aggressività

Umberto Galimberti: Quel potere che scatena l’aggressività

Ti odio perché ti amo. Perché sentimenti così opposti possono coesistere anche a lungo in una relazione di coppia?
Michele Serra: Quando passava Nuvolari

Michele Serra: Quando passava Nuvolari

Cinquant’anni fa moriva il pilota simbolo di un’epoca. Non c’era la tv, lui era l’eroe che domava la macchina infernale tra pioppi e granturco.
Giorgio Bocca: La periferia dei disperati

Giorgio Bocca: La periferia dei disperati

Ci sono borghi dell' hinterland milanese che esistono solo quando una fiammata di violenza ci ricorda che esistono.
Umberto Galimberti: L’ideale di Rita Pavone e di Giovanni Gentile

Umberto Galimberti: L’ideale di Rita Pavone e di Giovanni Gentile

‟Come te non c’è nessuno. Tu sei l’unico al mondo”: ci si innamora perché l'altro è ineguagliabile. Dopo la prima notte di passione, Romeo e Giulietta temono la luce aspra del mattino che svela ogni cosa…
Giorgio Bocca: Le spallate del partito aziendale

Giorgio Bocca: Le spallate del partito aziendale

Almeno a parole la guerra civile fra sostenitori ed eversori della democrazia liberale è dichiarata. Il capo del governo Silvio Berlusconi l’ha dichiarata in modo non equivocabile.
Michele Serra: Chi violenta la Terra

Michele Serra: Chi violenta la Terra

Il Papa, all’Angelus, ha invitato a pregare perché piova. È un modo antico e umile di guardare al cielo.
Michele Serra: È finito l’ingorgo operaio. Ora va la coda intelligente

Michele Serra: È finito l’ingorgo operaio. Ora va la coda intelligente

Siamo milioni di individualisti di massa, il popolo delle partite Iva A migliaia a veder sorgere l'alba come in un seguito di Ecce Bombo.
Michele Serra: Ma Mister Jackpot ha solo le briciole

Michele Serra: Ma Mister Jackpot ha solo le briciole

La fortuna al Superenalotto? Sessanta milioni di euro sono niente rispetto alle fortune dei vari ricchi d’Occidente.
Michele Serra: Il doping istituzionale

Michele Serra: Il doping istituzionale

L’unica regola è che le regole si disfano a seconda del caso e delle necessità: questa è la desolante morale che sortisce dallo sguaiato compromesso che il governo ha rovesciato sul calcio italiano