Vittorio Zucconi: A New York si celebra il funerale del gossip

Vittorio Zucconi: A New York si celebra il funerale del gossip

È probabilmente soltanto gossip, ma a New York si mormora che il gossip sia morto. Ucciso dalla sempre presente tentazione di usarlo per ricattare le vittime.
Guarda a Oriente!

Guarda a Oriente!

Dal 20 aprile 2006 la serie ‟Oriente”, nuova sezione dell’Universale Economica, per approfondire la conoscenza di un universo culturale che riconosce l’unità e ricerca l’armonia di spirito e corpo, nell’uomo, e di natura e cultura, nel cosmo.
Marina Forti: Nepal. Battaglia campale a Kathmandu

Marina Forti: Nepal. Battaglia campale a Kathmandu

In Nepal 8 vittime in due settimane di proteste per la democrazia. Il paese himalayano è in rivolta, aumenta la pressione internazionale: ma re Gyanendra non cede.
Marina Forti: Iran. L'opzione militare

Marina Forti: Iran. L'opzione militare

Bush non esclude un attacco all'Iran, anche se parla di diplomazia. L'Iran ‟taglierà le mani a ogni aggressore”, dice il presidente iraniano Ahmadi Nejad. E il Washington Post rivela che piani d'attacco all'Iran sono discussi già dal 2003.
Gian Antonio Stella: Trieste, sfida nel segno di Berlusconi tra il sindaco “gaffeur” e l’erede di Illy

Gian Antonio Stella: Trieste, sfida nel segno di Berlusconi tra il sindaco “gaffeur” e l’erede di Illy

Amministrative di Trieste. Dipiazza (Cdl): figuracce? Sono spontaneo. Da imprenditore ho cambiato la città. Rosato (Unione) ha pubblicato un opuscolo sulla sua vita con foto e cruciverba
Michele Serra: Inter. Il presidente senza vittorie e il ricatto degli ultrà

Michele Serra: Inter. Il presidente senza vittorie e il ricatto degli ultrà

Un club impegnato nel sociale, gli scarsi traguardi raggiunti: ma non è questa la sconfitta peggiore Per i tifosi normali meglio una curva vuota. Pesa la vergogna del razzismo e della violenza.
Gabriele Romagnoli: Provenzano: Il Padrino vero e quello immaginario

Gabriele Romagnoli: Provenzano: Il Padrino vero e quello immaginario

C’era una volta un ragazzo impacciato. C’è, adesso, un anziano dimesso. In mezzo, la favola oscura del capo dei capi di Cosa Nostra.
Enrico Franceschini: "L’Italia rischia di uscire dall’euro"

Enrico Franceschini: "L’Italia rischia di uscire dall’euro"

Allarme ‟Financial Times” dopo la vittoria di Prodi. L’Ue: impossibile. Preoccupato editoriale di Wolfgang Munchau condirettore del quotidiano. Secondo il Ft la risicata vittoria dell’Unione è lo scenario peggiore.
Marina Forti: Tehran, segni di dissenso sulla corsa al nucleare

Marina Forti: Tehran, segni di dissenso sulla corsa al nucleare

In una lettera alla Guida suprema, taciuta dalla stampa, i riformisti criticano la politica estera del governo. L'ultima su Israele: Per il presidente iraniano Ahmadi Nejad, ‟il regime sionista” è una minaccia al mondo islamico.
Marco D'Eramo: Maledetto popolo

Marco D'Eramo: Maledetto popolo

Silvio Berlusconi come Vanna Marchi? Gli italiani creduloni abbindolati dalla telepromozione politica? C'è qualcosa di davvero inquietante nel modo in cui tanta sinistra ha reagito al voto del 9 e 10 aprile.
Marina Forti: Bombardare Tehran? Dissensi a Washington

Marina Forti: Bombardare Tehran? Dissensi a Washington

Due ex dirigenti del Consiglio di sicurezza nazionale Usa: un conflitto con l'Iran ci farebbe più danno dell'attuale guerra in Iraq. L'Iran manda l'ex presidente Rafsanjani a rassicurare i vicini paesi del Golfo.
Marco D'Eramo: Stati uniti. Usi all'abuso

Marco D'Eramo: Stati uniti. Usi all'abuso

Ma quand'è che l'opinione pubblica americana si deciderà infine a riconoscere che da anni ammette l'inammissibile?
Michael Ignatieff: Prigionieri dentro l’abisso dell’interrogatorio

Michael Ignatieff: Prigionieri dentro l’abisso dell’interrogatorio

Finché rimaniamo nell’ambito dell’imperativo morale ‟non torturare”, sembriamo sapere bene come stanno le cose. I problemi iniziano allorché ci caliamo nel caso specifico, allorché ci chiediamo che cosa esattamente sia definibile come tortura.
Gian Antonio Stella: “Golpe”. “Vittoria netta”. Quei poli incapaci di saper perdere (e vincere)

Gian Antonio Stella: “Golpe”. “Vittoria netta”. Quei poli incapaci di saper perdere (e vincere)

Nella scia del Cavaliere che aveva attaccato tuonando che il risultato elettorale aveva ‟molti, molti, troppi lati oscuri” e il voto degli italiani all’estero ‟potrebbe non essere un voto valido”, sta venendo giù di tutto.
Ariel Dorfman: Samuel e Adolf, il secolo degli opposti

Ariel Dorfman: Samuel e Adolf, il secolo degli opposti

Non si conobbero mai, Samuel Beckett e Adolf Eichmann. Non si conobbero mai l’autore di Aspettando Godot e l’autore di Auschwitz, anche se le loro strade si sarebbero potute incrociare più di una volta.
Paolo Di Stefano: Addio a Giuliano Gramigna, poeta del quotidiano

Paolo Di Stefano: Addio a Giuliano Gramigna, poeta del quotidiano

Ha scritto Zanzotto: ‟Gramigna sa essere onnipresente nella nostra cultura letteraria; ma con una discrezione, un understatement, che sono pari alla tenacia, all’intensità, all’irrinunciabilità del suo intervenire, creativo o critico che sia”.
Anticipazioni: A maggio Serra e Kehlmann

Anticipazioni: A maggio Serra e Kehlmann

Da maggio in libreria Tutti i santi giorni, il nuovo libro di Michele Serra e La misura del mondo di Daniel Kehlmann, le avventure "filosofiche" di due scienziati che hanno cambiato il mondo.
Gian Antonio Stella: Mastella scrive a Ruini. "Radio Maria contro di me"

Gian Antonio Stella: Mastella scrive a Ruini. "Radio Maria contro di me"

Il leader dell’Udeur ha detto al presidente della Cei: sorpreso per quello che è stato detto per indirizzare il voto dei cattolici. Camillo Ruini ha ripetuto di aver raccomandato a tutti di non schierarsi in occasione delle elezioni.
Curzio Maltese: Ritorno al futuro

Curzio Maltese: Ritorno al futuro

Comunque si guardi al risultato elettorale, il 9 e 10 aprile ha vinto la voglia di cambiare. Ora il compito dell’Unione è di cogliere e dare risposte alla volontà di cambiamento, lasciare alla destra l’ossessione del passato e occuparsi del futuro.
Paolo Di Stefano: Sanguineti. “I proletari smarriti nella Genova senza più industrie”

Paolo Di Stefano: Sanguineti. “I proletari smarriti nella Genova senza più industrie”

‟La catena di montaggio almeno teneva la testa libera, perché eri un’appendice della macchina. Oggi il modello egemone è il lavoro al computer, ognuno sta per conto proprio davanti allo schermo e perdere la coscienza proletaria è facilissimo.”