Un documento interno - citato dal ‟Washington Post” - ha rivelato che il Pentagono ha deliberatamente enfatizzato il ruolo di Al Zarkawi nella trame irachene.
Come volete chiamarla? Mezza vittoria, vittoria ai rigori, vittitta, non-sconfitta, maggioruzza, minimaggianza? Prezioso pareggio, scampato pericolo? No, non mi sento di chiamarla vittoria. Però, è l'inizio di qualcosa che fino a ieri non c'era.
Il voto dell’Italia del Nord, l’Italia ricca, è andato massicciamente a Berlusconi. Una sorpresa? Ma no, una scelta che si ripete tutte le volte che sono in gioco gli interessi, i privilegi, i soldi dell’Italia borghese e moderata.
Se vogliamo trovare, in Italia, il caso di uno scrittore che, come Philip Roth (se è vero che Everyman è il suo romanzo migliore), scrisse il suo capolavoro in età avanzata, si può tranquillamente ricorrere a Italo Svevo
Berlusconi se ne va. È la vera, la grande notizia che cambia la vita italiana, compensa la fatica e la tenacia di chi non ha smesso mai di indicare in lui il pericolo per la Repubblica, la profonda distorsione che aveva travolto e deteriorato la realtà.
A sorpresa, Tehran annuncia: abbiamo cominciato ad arricchire uranio L'annuncio di Ahmadi Nejad anticipato dall'ex presidente Rafsanjani. La Casa Bianca: ‟Un passo nella direzione sbagliata”. Gli esperti: un annuncio prematuro?
Oddio, la Florida! Alle tre di notte, sull'Italia in piedi davanti alla tv e in piazza Santi Apostoli, dove Prodi sta finalmente annunciando al popolo ulivista dopo 12 ore di attesa che la tormentatissima vittoria alla Camera, si profila un'ombra.
Un misterioso incendio è scoppiato sabato nel bosco di Lavizan, vicino a uno degli impianti nucleari iraniani. Un rogo accidentale? Un sabotaggio? Una manovra per nascondere qualcosa?
‟Pensavamo che Berlusconi fosse un danno per l'Italia cinque anni fa prima che fosse eletto, e cinque anni più tardi pensiamo che sia ancora più dannoso per il vostro paese”. Colloquio con il nuovo direttore dell'‟Economist”, John Micklethwait.
Pio Semeghini propose una pittura delicata e prossima alla sparizione e fu a capo del Chiarismo. Una mostra a Mantova si pone il quesito se sia degno di entrare nel novero dei maestri del nostro primo ’900.
Il mullah Dadullah Kakar, 38 anni, è ritenuto l’ispiratore dell’offensiva neotalebana e degli attacchi suicidi in Afghanistan, compreso quello contro gli italiani.
Dalla A dell’armatore Attanasio alla G delle gazze ammaestrate, da ‟Qui, Quo, Qua” spiati nel Laziogate fino alla Z di Zapatero e alla X del temuto pareggio. Ecco l’alfabeto delle elezioni.
Migliaia di foto sono state inviate alla redazione di ‟Repubblica”. Una risposta così massiccia e immediata lascia intendere una spasmodica ricerca di sé, un bisogno insopprimibile di dar forma a quel vuoto che per ciascuno di noi è il nostro volto.
Noi che votiamo oggi per l’Ulivo, sappiamo che il nostro voto ha due ragioni. Una per l’Unione, che dovrà governare, forte e compatta, un Paese alla deriva. L’altra è per l’Italia. Vogliamo che torni a vivere
L'esercito presidia Kathmandu, per impedire la manifestazione contro il potere assoluto di re Gyanendra. Per la prima volta, i partiti democratici e i ribelli maoisti condividono l'obiettivo: scalzare il re, eleggere una costituente.
La precarietà del lavoro è anche precarietà dell’esistenza. La posta in gioco non riguarda solo il mondo della necessità, ma anche la sfera cognitiva e affettiva: l’assenza di obiettivi a lungo termine rende difficile costruire un’identità.
Nella porta aperta da Repubblica.it in pochi giorni s'è infilato il popolo dell' autoscatto, facendo in mille pezzi una parola logora: ‟la gente”. Generazione narcisa o ricerca di se stessi?
Nessuno tratta con Hamas, tutti trattano intorno ad Hamas. Nel giorno in cui l’Unione Europea taglia i fondi al governo palestinese, retto dalla formazione fondamentalista islamica, il no alla trattativa con Hamas guadagna le prime pagine
Il puzzle iracheno perde sempre più pezzi. Si rompe e fatica a ricomporsi, ogni giorno che passa, lungo nuovi confini di etnie e di sangue. Delle 18 province che costituiscono il paese la situazione di stabilità è "critica" in una, "grave" in altre sei.
Se risultava inquietante l'insediamento a Roma dell'ambasciatore colombiano Luis Camilo Osorio, appare ancora più minacciosa la nomina del console a Milano, Jorge Noguera, dopo lo scandalo fatto emergere sui principali giornali colombiani.