Ovunque qualcuno legga qualcosa, si raduna un piccolo o grande pubblico di ascoltatori assorti, e spesso l’umiltà e la non-professionalità dell’oratore aggiungono all’evento l’emozione dell’effrazione "democratica".
Il ‟multiculturalismo” non è una minaccia alla nostra identità, ma nemmeno un orizzonte ideale e una prospettiva radiosa: una sorta di surrogato arcobaleno del socialismo. È, piuttosto, un processo inarrestabile che va affrontato con pazienza...
Lorenzo Cremonesi, sequestrato da una fazione delle brigate Al Aqsa, racconta la sua esperienza: le richieste, il rilascio, i mitra e trenta minuti di terrore nel covo dei miliziani mascherati.
La fabbrica mediatica dei miti si è messa al lavoro e il poker, gioco rovinoso, assassino e infernale, è diventato asettico e garbato come un torneo di bingo in parrocchia.
Quando Bush si arrampicò sulle rovine di Manhattan, pochi giorni dopo l’11 settembre, più dell´80% degli americani si pronunciarono per lui e con lui. Dopo Katrina, più della metà gli ha voltato le spalle. È ormai un plebiscito alla rovescia.
Amnesty International attacca gli accordi che regolano il progetto dell’oleodotto Ciad-Camerun, perché minano gravemente la capacità e la volontà dei due paesi di proteggere i diritti umani dei loro cittadini.
La nuova Banca d’Italia auspicata dal governo parte dalla cessione delle quote del suo capitale, ora in portafoglio alle banche, a un compratore pubblico da definire. Per fare in modo che le banche vigilate non posseggano il vigilante.
I mass media parlano di guerriglia urbana. Forse ‟guerriglia” è una parola grossa: fa pensare a Che Guevara, ai vietcong, ha un tono eroico. Quelle della banlieue parigina, invece, sono piccole cose violente, senza speranza.
A dare voce alle inquietudini di quella parte di iraniani che vedono nelle parole e nelle posizioni di Ahmadinejad i presupposti di un disastro nazionale è stato l’ex presidente Mohammad Khatami, sconfitto alle ultime elezioni.
Come Aron, Berto, Morselli e Guareschi anche il cantautore denuncia di essere stato messo da parte dal Pci. Epurato insieme ad altri celebri melodici. Tra i quali Nada e Bobby Solo...
Ora che l'uragano Katrina si è preso la responsabilità di mostrare l'America di Bush, un'America con enormi sacche di povertà, di disuguaglianza sociale, un'America segnata dal cinismo, dal liberismo sfrenato, come farà il mondo?
Il parlamento indiano sta cominciando a discutere una legge sulle sementi usate in agricoltura: e sarà un dibattuto interessante, che tira in ballo gli interessi della popolazione rurale e quelli dell'industria privata delle sementi.
La paura del terrorismo ha dato vita a una sorta di intossicazione poliziesca che si pensava finita con la guerra fredda, quella sorta di incubo delle opposte fabbriche di intrighi e di menzogne.
Uno studio dimostra come le differenze tra cittadini europei e americani in materia di politica estera non siano poi così evidenti. Esportare la democrazia, ribaltare un regime tirannico, tutto è lecito in nome della libertà.
Vestirsi è come compiere una specie di miracolo che sembra risolvere tutti i problemi di identità. Il militare ha un abbigliamento ‟rigido” che trasmette disciplina. Il giovane indossa tutto in una sola volta per esprimere la sua libertà.
New Orleans è il luogo dove finisce il terreno solido e comincia l’appoggio instabile. Un certo tipo di persone ama un posto del genere. Un certo tipo di persone vuole andarci e non andarsene mai. Dalle rovine rinascerà un posto nuovo.
Uno studio internazionale rivede il peggior disastro nucleare della storia, il cui bilancio è ancora motivo di discussione. La stima è di 4.000 morti a causa diretta dell'esposizione alle radiazioni. Ma per alcuni ‟il rischio era stato esagerato”.
Il caso delle espulsione dell'imam torinese Bouiriqi Bouchta, deciso dal ministero degli interni Pisanu, rientra nella sindrome paranoica Pera-Fallaci. Per sconfiggere il terrorismo si dimenticano i diritti delle persone.
La chiesa cattolica ha affrontato gli abusi sessuali da parte di sacerdoti come il socialismo reale ha affrontato la corruzione di funzionari statali. Li ha rimossi dall'incarico per non sottoporli al giudizio della legge.