Sette bombe in altrettanti treni pendolari nell'ora di punta: è una strage, 163 morti e quasi 500 feriti nella metropoli economica e finanziaria dell'India. Che non è nuova al terrore.
Ultimo album di figurine con pagelle e voti dai mondiali, prima di riporlo tra i ricordi, e prima di condannare i nostri figli ad ascoltare centravanti sovrappeso rispondere in tv alla stessa domanda: che cosa provasti mentre battevano i rigori a Berlino.
Cgil, Cisl, Uil chiedono al governo di essere ricevuti al più presto. La manovra economica va ridiscussa. Servono altre priorità per evitare la politica dei due tempi. Paghino i ricchi.
L’undici luglio 1982, quando finì la partita del Bernabeu, uscii per le strade di Torino (ero andato al concerto degli Stones). La gente affacciata alle finestre cercava di fare rumore in tutti i modi possibili...
L'agricoltura biologica sta diventando sempre più popolare in Cina, e lo testimonia il successo avuto dalla Fiera dei prodotti agricoli delle ‟Grandi regioni selvagge del nord”, tenuta a Pechino in maggio.
Riuscirà Antonio Di Pietro a riformare il capitalismo italico delle infrastrutture? Il ministro ci sta provando, consapevole di dover fare i conti con le ‟disattenzioni” della politica già consumate
Peppe Lanzetta con Giugno Picasso è il vincitore del Premio "Domenico Rea", giunto quest'anno alla XII edizione. La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 14 ottobre a Ischia.
La notizia era questa: alla fine di aprile alla periferia di Caacupé, una bella cittadina di diecimila abitanti a cinquanta chilometri da Asunción, alcuni operai avevano trovato il corpo senza vita di un uomo alto e robusto in costume da bagno
L'assenza di una linea di politica estera emerge come il limite più grave del governo di centro-sinistra. Ciò che sembra mancare è una visione dei rapporti internazionali minimamente innovatrice.
Vedi come a volte è crudele la storia. In poco più di un mese la Lega nord, significativo movimento politico della fine del secolo scorso, ha perduto tutta intera la sua partita
Qualunque mirabilia potesse offrirmi la finale del Mondiale, non avrò animo di gustarla se non in modesto distacco, poiché la combinata Italia-Francia è indissolubilmente legata a ciò che è avvenuto a me durante il Mondiale 1998.
L’Italia che sbaglia sempre i rigori, la squadra di sadici coi piedi a banana che ci ha inchiodato per decenni alla croce di questi finali da inferno, tatuando i pali e le traverse di tre continenti, è diventata campione del Mondo
Tocca ferro, la mano sulla sbarra della panchina, in piedi, scaramantico e vincente. Vince con Grosso. Vince con Materazzi. Vince con un gruppo che si è inventato, con un’idea in cui ha creduto. Ci voleva della fede. Ci voleva Marcello Lippi.
L'inchiesta sul sequestro dell'imam di Milano che ha portato all’arresto del capo-divisione del Sismi, Marco Mancini, fotografa una struttura clandestina di spionaggio che unisce segretamente militari italiani e 007 americani.
La ridicola deriva di ciò che rimane dell’idea monarchica in Italia non conosce tregua. Adesso salta fuori una sedicente Consulta dei senatori del Regno, che spodesta dal suo non-trono il non-re Vittorio Emanuele (sembra una pagina di Lewis Carroll)
Italia-Francia è un derby degli affetti. Sentimentalmente molto complicato, con reciproche pendenze, vicendevoli antipatie. Ma talmente promiscuo, anche geograficamente, da farci sembrare la finale planetaria di Berlino come una cosa domestica.