Romano Prodi promette che non saranno mai più tollerate ‟scene come quella degli ultras alla stazione di Firenze”, che hanno bloccato per qualche ora la principale linea ferroviaria italiana
Mentre il Medio Oriente avvampa e la Juventus sprofonda, non vorrei che sfuggisse ai lettori l’imperdibile crisi della Rosa nel pugno: trattandosi di titolini a una colonna nelle pagine interne
Osservatori per cercare di garantire la pace sin dalla prima guerra arabo-israeliana nel 1948. Sono gli uomini dell'Untso in Libano, descritti da Timur Goksel, un veterano delle forze internazionali nella zona.
Votare sì sarebbe il tradimento di me stessa", ha detto una deputata di Rifondazione alla vigilia del voto sull’Afghanistan. È un concetto illuminante nella sua precisione. Mancava però l’altro corno del dilemma
Israele non esclude un’operazione terrestre di grande portata in Libano e il capo di stato maggiore Dan Halutz avverte che l’offensiva durerà a lungo. Il ministro libanese della Difesa, Elias Murr, replica: ‟Benvenuti. È pronto l’esercito”.
La fiducia sull’Afghanistan, lo scontro tra Hezbollah e Israele, il decreto Bersani e gli scioperi dei tassisti sono gli argomenti ‟caldi” che stanno mettendo a dura prova il governo di centrosinistra. L’analisi del premier Romano Prodi.
Nell'anno 16506 la ventunesima guerra robotica divampa nella Città Santa. Ragione del contendere il controllo del Tempio Sospeso, costruito nel cielo di Gerusalemme diecimila anni prima.
La caccia ai missili è come il gioco del gatto con il topo. Ci vuole pazienza, occhio e mosse rapide. Può iniziare con una segnalazione vaga. L’informatore del Mossad si accorge che attorno a un edificio in campagna ci sono strani movimenti
I farmer americani, al ritorno dall’incontro tra agricoltori in Mali, dichiarano che la cosa davvero impressionante è stato vedere la povertà: ‟Non c'è paragone tra le condizioni di vita negli Stati uniti e in Africa occidentale”.
Alle continue salve di razzi sparati dall’Hezbollah, Israele risponde con una strategia composita: raid per colpire il centro di controllo dei guerriglieri, azioni per neutralizzare i missili e interventi delle forze speciali nelle zone di confine.
L’esercito israeliano ha intercettato e ucciso un gruppo di guerriglieri che tentava di infiltrarsi oltre confine. Poche righe, in un comunicato sommerso dalle notizie dei bombardamenti. In realtà, è un segnale inquietante...
Alla preghiera del venerdì all’università di Teheran, non si potevano avere dubbi a chi andassero le simpatie degli astanti, che esibivano tutti le insegne degli Hezbollah libanese, un gagliardetto giallo con su stampato il nome dell’organizzazione.
Dunque i tassisti dopo giorni di proteste e di scioperi selvaggi cantano vittoria. Hanno evitato il cumulo delle licenze, ma potranno far guidare le loro auto da familiari o dipendenti anche per più di un turno a giornata.
Il premier libanese Fuad Siniora: ‟Il mondo intero deve aiutarci a disarmare l'Hezbollah. Ma prima di tutto occorre giungere al cessate il fuoco. Sino a che continueranno i bombardamenti non si potrà fare nulla, se non peggiorare la situazione”.
Il tentato suicidio di Gianluca Pessotto, ex giocatore della Juventus e adesso dirigente, è stato beatificato, celebrato e onorato in tutti gli stadi e su tutti i giornali. Ma sui motivi è sceso un silenzio davvero tombale.
Gli Hezbollah sono l’avversario più temibile per Israele, perché combinano la tradizionale inventiva dei libanesi e la determinazione dei loro sponsor iraniani.
Si può invitare Gerusalemme alla saggezza, alla moderazione, ma oggi stare con Israele è anche il solo modo per avere davvero a cuore un futuro per libanesi e palestinesi
Assai più dell’Eni, protetto da gruppi dirigenti così forti da rappresentare, talvolta, uno Stato nello Stato, l’Enel ha subìto la politica dell’azionista di controllo. Che si è dimostrato un cattivo azionista. Con il nuovo governo cambierà qualcosa?
Cerimonia a Newport per il nostro scrittore-giornalista: è il secondo italiano a ricevere l'onore dopo Pietrangeli. Da mezzo secolo racconta il tennis come nessuno. Un'avventura non solo professionale, fatta di passione e ironia.
Nel luglio 2030 a Teheran la Nazionale azzurra di calcio vince il suo quinto campionato del mondo, 24 anni dopo il successo di Berlino 2006. Gli eroici campioni riportano la Coppa in Patria e sono ricevuti dal sindaco di Roma, Ilary Blasi.