Carlo Tullio-Altan , professore emerito di "Antropologia culturale" presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell´Università di Trieste, è morto a Palmanova (Udine) all'età di 89 anni.
Assegnato a Carlo Feltrinelli il Premio Pasternak 2005 per il libro Senior Service in cui si narrano, tra l'altro, le vicende editorali legate alla pubblicazione del Dottor Zivago.
Cosa sta succedendo là fuori? Non si sa, le parole sono opache, delle immagini non ne parliamo. A volte pare che tutto vada per il meglio, a volte no. A volte c'è il sorriso di Condoleeza Rice, a volte quello di Giuliana Sgrena.
Dahr Jamail è un giornalista indipendente, tiene un web-log e continua a lavorare in Iraq. "Falluja è la Dresda dei nostri giorni", ci dice. "Ma i militari americani non vogliono testimoni".
Dialogo semiserio. Hai visto, Fassino ha recuperato Craxi? Che male c'è ha modernizzato l'Italia. E anche Berlusconi tutto sommato. Anche lui ha un passato di sinistra
È morto l’autore di Morte di un commesso viaggiatore, opera che gli studenti di cose americane e gli esploratori di questa nazione dovrebbero leggere come guida indispensabile all’America.
"Qualcosa accadrà. Attraverso i romanzi, il teatro, il cinema. Le donne. È all'interno dell'Iran che avverrà il cambiamento. Nessuno vuole una democrazia’ importata". Parla Shahla Lahiji che dirige la casa editrice Roshangara.
Appena arrivato nelle case degli italiani, il digitale terrestre rischia già l'obsolescenza. L'ultima frontiera è il digitale celeste, che proietta le immagini direttamente sugli anelli del pianeta. Agli abbonati verrà fornito un telescopio come gadget.
A un mese dalla strage di Crevalcore, un’altra cerimonia a vuoto perché l’interregionale non arriva. Sindaco e ferrovieri a braccia conserte in una stazioncina della Bassa, come in un Guareschi amaro, che guardano il binario vuoto e scuotono la testa.
L’unica cosa che nemmeno Condoleezza Rice poteva prevedere è la fragilità dei vecchi: la sua visita in Italia è stata così in parte ridimensionata dall’influenza. Per questo motivo non vedrà né Giovanni Paolo Secondo, né Silvio Berlusconi.
"È suonato il telefono, ho visto che era lei. Ho risposto: ma dall'altra parte sentivo solo sumori di sottofondo, traffico, poi una raffica d'arma da fuoco. Chiamavo: Giuliana, Giuliana’, ma nessuno rispondeva ". La testimonianza di Barbara Schiavulli.
Quel simbolo per noi italiani non era e non è evocativo del terrore staliniano, come è nei Paesi che furono schiacciati dal tallone sovietico, era il simbolo di lotte che avevano segnato le nostre campagne e le nostre città.
La polveriera del mondo si apre a speranze, con il voto a Bagdad e l’incontro di ieri, dopo cinque anni, tra il falco clonato in colomba Sharon e un Mahmoud Abbas che fa rimpiangere il tempo e sangue perduto per l’impotenza di Yasser Arafat.
‟È falso che l'organizzazione di al Qaeda per la jihad in Mesopotamia abbia rivendicato il sequestro” di Giuliana Sgrena: il gruppo di al Zarqawi si fa vivo sul web, smentisce e sconfessa chi usa il suo nome.
Quando si distingue, si legittima. In Italia c’è una parte dell’opinione pubblica, del mondo politico e della magistratura che in questi ultimi anni si è andata convincendo che anche tra i terroristi ve ne siano alcuni più terroristi degli altri.