Il presidente dice di essere il bene. Ed è un bene che vive bene: gli Usa con una popolazione che è il 7 per cento di quella mondiale consumano il 30 per cento delle risorse.
Uno dei temi che sono stati discussi al Forum sociale mondiale di Porto Alegre è la riforma delle istituzioni internazionali. L'obbiettivo è promuovere una loro trasformazione che le renda più forti e più democratiche.
Come capita alle creature di dubbia natura, le non troppo libere elezioni in Iraq generano commenti paradossali. Le criticano i dissidenti dei Paesi arabi, esprimono (ipocrita) apprezzamento i loro rais, per cui nessuno ha mai veramente votato.
Il governo stanzia 360 milioni di euro per ‟trattare” 117 sottomarini russi. Il progetto, che il Parlamento deve ratificare, prevede anche la presa in carico delle pericolose scorie radioattive.
"È tutta una manovra politica, mamma. I familiari delle vittime hanno la pretesa, assurda, di far sentire in colpa noi rivoluzionari in esilio E mandami, per piacere, 300 euro per il mio ricorso all'Aja. Tuo figlio".
Il rapimento ha prodotto un effetto: inviti a riprodurre, tra centrodestra e centrosinistra, la stessa solidarietà nazionale ad hoc sperimentata durante la prigionia di Simona Torretta e Simona Pari.
Non sappiamo chi ha rapito Giuliana Sgrena e quindi non possiamo escludere nessuna ipotesi: da quella di ricatto per soldi, fino a quella di una provocazione di qualche servizio segreto.
Da una parte Fini, 53 anni, in gioventù allievo del già repubblichino Giorgio Almirante. Dall’altra Parlato, 74 anni, ex giornalista economico di ‟Rinascita” che ebbe uno dei suoi maestri in Giorgio Amendola, ispiratore dei Gap romani.
Intervista a Giovanna Botteri, inviata della Rai in Iraq: ‟non siamo di fronte a un progetto politico e neppure a un atto di guerra di religione. Giuliana è stata semplicemente rapita per caso”.
Grande evento di popolo il 6 febbraio 2005 ad Addis Abeba, per ricordare Bob Marley. Partecipazione da tutto il continente africano, dall'Europa e dalla Giamaica. Le celebrazioni e i dibattiti continueranno tutto il mese di febbraio.
Due terroristi ceceni si sono fatti saltare in aria davanti al palazzo del governo filorusso di Grozny. Pare che abbiano mancato il loro bersaglio, il presidente messo lì dentro dai russi, ma hanno fatto almeno trenta morti...