Perché il centrodestra italiano, diretto da persone sul piano personale chiaramente indifferenti alla religione, brandisce la croce al grido "Sotto questo segno vincerai?"
Basta collegare l'apparecchio alla tv per accedere ai nuovi servizi messi a disposizione dallo Stato federale, spiegati in modo semplice ed efficace dal simpatico pupazzo Calderoli.
Al Qaeda. La vera storia restituisce complessità storico-politico-religiosa alle pratiche del terrore. Mostra come Al Qaeda e Bin Laden siano di fatto semplificazioni utili per individuare un nemico senza il quale è impossibile fare la guerra.
Il referendum consultivo che la Lega Nord vorrebbe sull'adesione della Turchia all'Unione Europea può essere una spina nel fianco del governo, ma ha un punto debole: in Italia non è possibile senza cambiare la Costituzione.
Un'organizzazione reticolare su base mondiale che è costituita da un nucleo iniziale, combattenti locali e gruppi che operano in franchising. E che trova le sue risorse nella "solidarietà islamica" senza rinunciare alla finanza internazionale.
"Sono solo una facciata": secondo l'avvocata Eren Keskin, dell'Associazione per i diritti umani, le riforme varate in Turchia guardando all'Europa non bastano a parlare di democratizzazione. "Le forze armate restano il potere essenziale". Un’intervista.
Ma la Destra è così sicura che i cattolici siano a immagine e somiglianza della propria intolleranza culturale, così reazionari? E la sinistra, che ne sa la sinistra dei cattolici quando si prende cura di loro come della parte più delicata della nazione?
Il relatore della finanziaria chiede modifiche sulla polizza casa e i pedaggi, mentre sulle tasse continua il braccio di ferro con An e Udc. L'emendamento al senato a metà novembre. I Ds: dove trovano i soldi?
In Turchia il parlamento ha discusso una riforma del codice penale circa i reati di violenza contro le donne. Il dibattito ha rivelato quanto profonda sia la cultura maschilista nel paese.
A tredici giorni dalle elezioni attese in tutto il pianeta, con Bush e Kerry testa a testa, è drammaticamente evidente che siamo ipnotizzati dalla rivoluzione tecnologica nell'informazione e ciechi davanti alla carenza di contenuti.
C'è una Beslan ogni giorno nel mondo. Non è un modo di dire. Sono cifre: 547 bambini che muoiono ogni giorno per via di guerre e di attacchi terroristici. Le mine sono la minaccia più grave: provocano la morte di 10 mila bimbi l'anno.
L'escursionista che tredici anni fa ritrovò l'uomo di Similaun è sparito nella tormenta. Era ancora in causa col Suditirolo per la ricompensa. Bolzano lo aveva cancellato: ora tutti parlano di lui.
Farheneit 9/11 è un capolavoro rabelaisiano, un moderno flaubertiano Bouvard o Pecuchet il ritratto impietoso di George doppiovù Bush, eletto con l'imbroglio, credenziali per intraprendere la carriera di Presidente: figlio di suo padre.
"Prima della guerra in Iraq pensavo di fare un film sui rapporti tra Bush e bin Laden, poi con la guerra anche il mio film è cambiato" ha dichiarato l'autore e così Fahrenheit 9/11 è diventato una denuncia esplicita della scellerata guerra in Iraq.
Nelle 567 pagine del Rapporto finale della Commissione d’inchiesta sull’11 settembre trovano conferma alcuni fatti fondamentali mostrati in Fahrenheit 9/11.
Il pensiero unico del profitto ha uno sbocco obbligato nell´accettazione della malavita universale, nel tramonto di una società etica e nel trionfo di quella mista dove non è più possibile distinguere fra morale e immorale, fra legale e illegale.
La scommessa di Slow Food: solo il piacere può salvare la politica, e "Terra Madre" già esonda dalle sue sedi ufficiali per celebrare una festa contadina mai vista, poliglotta e polimorfa, nottambula, ciarliera, terribilmente seduttiva.
Un pomeriggio di "porta a porta" a Cleveland, in compagnia di tre volontarie nere che reclutano votanti per John Kerry. Ore ed ore di lavoro per convincere la gente. Risultato: nella contea Cuyahoga 161mila nuove registrazioni, 820% più del 2000.
La maggioranza degli arabi non solo si aspetta, ma addirittura spera, che Bush resti in carica. Un desiderio diffuso, alimentato da calcoli politici e voglia di vendetta.