Il silenzio dello scrittore mette a rumore politica e cultura. E c'è chi insinua: è un'operazione commerciale. Walesa: non è più cittadino di Danzica. Il Pen Club di Praga lo sconfessa.
Lo storico Joachim Fest è duro nei confronti dell'autore: suo coetaneo ricorda bene quegli anni. "Una cosa era aiutare, obbligati, i cannonieri antiaerei come ha fatto Ratzinger, altra aiutare quei massacratori".
E' una vicenda dai suoi tratti tipici, che hanno a che vedere con l'essenza delle professioni intellettuali e con la sua potenziale degenerazione. Solo su questo piano merita di interessarci.
Nelle memorie del Papa manca la conferma dell'incontro con lo scrittore tra i detenuti di Bad Aibling. I particolari corrispondono, salvo il numero dei prigionieri.
Crescono le pressioni in Europa perché restituisca il Nobel. Lo scrittore: «Nelle SS avevo 16 anni, solo ora ho trovato il modo di confessare. È stata una macchia per tutta la vita».
Quando andai a trovarlo per la prima volta a Berlino Ovest (1965) l'autore di Il tamburo di latta era un uomo di 37 anni, appena di quattro più vecchio di me che quando finì la guerra di anni ne avevo 14.
Günter Grass, Premio Nobel simbolo della Germania unita e insieme nume della letteratura e della cultura di sinistra europea, in gioventù indossò l’uniforme delle Ss.
L’intellettuale e scrittore tedesco dopo la confessione del premio Nobel: ‟Perché ha taciuto così a lungo?”. Ma non c’è motivo di denigrare la sua opera Tamburo di latta ha meritato il Nobel.
Con l’unità Nasser sotto attacco nella parte sud-orientale del Libano e le ripetute incursioni nel settore di Tiro, l’Hezbollah sta riorganizzando le sue forze. Con nuovi gruppi di fuoco ai quali affidare missioni a sorpresa.
La Cassa depositi e prestiti, ha detto il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, non può essere privatizzata, ma il dibattito sulla natura della Cdp è destinato a continuare.
Leader confusi, diplomatici impotenti, osservatori ingenui, chiunque si illudeva di una pace a breve tra Israele ed Hezbollah libanesi si scontra a Cana con quella che lo scrittore russo Vasilj Grossman chiamava ‟La feroce verità della guerra”.