Parlare di "beni comuni" significa uscire dall'alternativa secca tra pubblico e privato e ridare importanza sociale, politica ed ecologica al "collettivo".
Per Bush e per l'establishment repubblicano, Terri Schiavo è un vero affare, con cui possono in parte estinguere, o almeno ripianare, il debito acceso nei seggi elettorali.
Kofi Annan ha presentato alla Assemblea Generale il suo "Rapporto" sulla riforma delle Nazioni Unite. Un progetto che delude anche le più prudenti aspettative di un riformismo che vada nella direzione di una democratizzazione dell’Onu.
La "società civile globale" chiede ai governi europei di rifiutare l'uomo del Pentagono alla presidenza della Banca Mondiale. Francesco Martone: l'amministrazione Bush "vuole fare della Banca uno strumento dei suoi interessi geopolitici".
Inaugurato il mercato della cura coatta. Si tratta della nuova struttura di Castelfranco Emilia per il recupero di detenuti tossicodipendenti "condannati a pene detentive che non permettono l'assegnazione alla comunità", secondo le parole di Castelli.
Colombia. Luis Eduardo Guerra era uno dei leader di San José de Apartadó, una "Comunità di pace". Il 21 febbraio è stato massacrato insieme ad altre 8 persone. Dall'esercito.
Nel piccolo regno himalayano repressione e violenza politica hanno raggiunto livelli ineguagliati dopo il "colpo di stato" reale: il 1 febbraio re Gyanendra ha deposto il governo, sciolto il parlamento, abrogato la costituzione e assunto i pieni poteri.
Scomparso a 101 anni il diplomatico che denunciò il pericolo comunista e osteggiò il militarismo. Avviò la strategia occidentale contro l’Urss. Ma poi contestò Vietnam e Iraq.
In ogni racconto popolare di magia e d’incantesimo si incontrano tracce e residui, anche minimi, di un vissuto sociale e dell’esperienza individuale propria di chi narra.
Questo è il motivo per cui i giornalisti americani non vengono rapiti: o non ci sono perché richiamati in patria, o stanno blindati nei loro alloggi. Ma sono giornalisti oppure ostaggi delle scelte del loro governo?
La Banca d'Italia conferma la pessima situazione dell'Italia. Si perde competitività, frena l'occupazione, finanza pubblica in affanno. L'economia mondiale corre, nonostante la crisi della Germania e del Giappone. Il nostro paese arranca.
I vincitori delle elezioni in Iraq, che sono filoiraniani, chiedono lo sgombro degli occupanti come premessa per la ricostruzione e il ritorno della legalità.
L’impegno che gli europei presero a Lisbona era audace, diventare entro il 2010 la più dinamica e innovativa economia del pianeta. Da quel patto siamo ancora lontani.
Un lavoro miserabile, cercare diamanti: qualche mese fa un'indagine diceva che il cercatore non fa più di un dollaro al giorno in media, un reddito da "povertà assoluta".
Cancellare il debito estero e convertirlo in un fondo per la difesa degli ecosistemi, per gestire in modo sostenibile le foreste e le risorse naturali mobilitando le comunità locali per il bene di tutti. È la proposta illustrata a Roma da Wangari Maathai.
C'è qualcosa di medioevale nella descrizione offerta da un recentissimo rapporto dell'International Crisis Group dall'Asia centrale. "Milioni di braccianti lavorano, in cambio di poco o nulla, per coltivare e raccogliere" il cotone.