L'invasione dei media rende pubblici i sentimenti attraverso sondaggi, statistiche, confessioni in diretta. Nella società di massa sottrarre agli individui la loro intimità vuol dire gestirli più comodamente.
Cinzia Banelli, la "compagna So" pare si sia pentita, pare disposta a raccontare la storia, poco esaltante, delle nuove Brigate rosse che delle prime hanno solo la prudenza estrema, mesi di studio e preparazione per uccidere uomini disarmati.
A Michael Jordan bastava levarsi la tuta per vincere. Ora i "barbari" sono alle porte: Argentina, Lituania e tutte le altre big hanno un solo scopo: togliere l'oro ai padroni del basket.
Autore di versi e saggi, fuggì in Usa. Reinterpretò la cultura russa come anima del vecchio continente. Condannò la follia del Novecento, stretto tra le ideologie di nazismo e comunismo.
Professore emerito a Düsseldorf, era conosciuto quale specialista di Max Weber, ma anche per i suoi studi sulla storia europea, in particolare sull' imperialismo, sulla rivoluzione del 1848 e sulla politica della Germania guglielmina.
Il 31 luglio del 1954 due scalatori italiani raggiungevano la cima del K2, la seconda montagna più alta del mondo. Dopo cinquant'anni l'eperienza si ripete con Silvio Mondinelli e Karl Unterkincher.
Theodore Sorensen, autore in giovane età dei migliori discorsi del presidente Kennedy, intervenendo di recente a una cerimonia accademica, ne ha pronunciato uno che era soprattutto un grido d´angoscia.
Mancano tre mesi al 2 novembre, quando gli americani dovranno scegliere tra i candidati del Partito Democratico John Forbes Kerry e John Edwards e i candidati del Partito Repubblicano George W. Bush e Dick Cheney.
Con il cagnetto in braccio e la moglie al fianco, la preda George torna nei panni del cacciatore e parte al contrattacco dopo aver subito l´offensiva Kerry.
Si è chiusa a Boston, con il discorso del candidato alla Casa bianca, la Convention democratica. Un appuntamento organizzato sui tempi televisivi e costruito per sottrarre a Bush l'elettorato incerto.
Erano giovani giovani Tiziano Terzani e la sua Angela quando, una sera d’estate, hanno annunciato: "Andiamo via". "Via" voleva dire fuori dall’Occidente, dal benessere, dai privilegi, da New York, verso la Thailandia, la Cina, l’India.
Con la sua veste di cotone bianco come la barba, i sandali e una borsa di cuoio a tracolla, Tiziano era apparso come in una visione, nei giardini dell’ospedale di Emergency a Kabul: era l’inverno del 2001.