Quando si parla di "sogno americano", pochi europei sanno che consiste solo in una casetta unifamiliare di proprietà col praticello e l'automobile davanti: tutto qui.
Dieci anni dopo Tangentopoli, quando le parole della colpa furono «corrotti» e «concussi», ci ritroviamo adesso in una ricca storiaccia di «compari». E´ il comparaggio il reato che brucia sulle prime pagine di questi giorni.
È domenica, è mezzogiorno; pigro, morbido meriggio a passeggio per Roma. Salgo in San Piretro in Vincoli, voglio portare la giovane donna che è con me a vedere una cosa segreta. Gliela faccio notare; lei non la vedrebbe: è troppo piccola...
Andiamo in fondo a questa paura degli americani (e anche nostra). L´11 settembre non ha determinato solo il crollo delle Due Torri, ma la possibilità che le Torri in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo della terra d´Occidente possano di nuovo crollare.
Il 16 febbraio è morto Aleksandar Tisma, il maggior scrittore dei Balcani, conosciuto in Italia per Il libro di Blam, vincitore nel 2000 del Premio Mondello. Alcune informazioni e un commento di Carlo Feltrinelli.
«Siamo stupidi, perciò moriremo», dice il replicante di Blade Runner. Ha ragione. Ci facciamo di petrolio. Quella roba fa malissimo, non ce n'è per tutti e chi ne è preda è disposto a tutto. Anche alla guerra.
Anche stavolta, come ogni volta, in cui la sua voce si è fatta sentire, Bin Laden ha parlato a due interlocutori: la testa e la pancia del mondo arabo. Ha suscitato, al solito, diverse reazioni.
Circola in questa vigilia di guerra la bella favola dei falchi americani feroci ma provvidenziali che seguendo la loro natura artigliano e divorano i più deboli ma al contempo cancellano gli stati canaglia e assicurano il trionfo della democrazia.
Le bandiere della pace su mille balconi, e sui portali di chiese, scuole e municipi di tutto il Nordest. La destra e la Lega scatenate contro chi le espone. Due bombe misteriose, cupe, a devastare la notte della provincia veneta...
Lo scrittore colombiano sulle origini del caos che si sta diffondendo nel continente sudamericano: ‟L’indifferenza è la migliore alleata del terrorismo”.
Immagino che per qualcuno tra voi possa risultare difficile, forse anche innaturale, ma vorrei pregarvi, amici lettori, di considerarvi per qualche minuto quel genere di cittadino medio un po' astratto, un po' fittizio, così adatto alle ...
Man mano che le generazioni si susseguono, anche la guerra si ripresenta fra i corsi e ricorsi storici, i caratteri geografici, le costanti antropologiche, il più risaputo déjà vu. Ora sembra di rivivere il 1939.
«Rai per gli italiani, no agli ebrei, raus Mieli» firmato Nar, Nuclei armati rivoluzionari, di cui si parlò negli anni Settanta quando li guidavano Valerio Fioravanti e Francesca Mambro. Le due scritte sono apparse sui palazzi della Rai a Milano
Dalla Guerra del Golfo, gli Stati uniti e i loro alleati sono riusciti a cancellare la morte propria e altrui dall'immaginario bellico e hanno trasformato la guerra in una semplice operazione di logoramento della capacità aggressiva del nemico.
La seconda guerra a Saddam comincia già ai tempi del presidente Clinton. Si affrontavano allora tre posizioni. Quando ci si chiede, «perché George W. Bush ha deciso di bombardare adesso il raìs?», occorre partire da quei dibattiti.
L'11 settembre usato come un sedativo per lasciare nel sonno la società americana, la guerra preventiva giocata come affermazione della logica paranoica del controllo totale su ogni possibile minaccia.
La guerra degli Stati uniti all'Iraq finirà col far sentire i suoi effetti pesanti anche sull'India. Impauriti dall'imminenza del conflitto, milioni di immigrati indiani potrebbero infatti decidere di rientrare nel loro paese.