Dopo l'installazione-choc di Maurizio Cattelan dei tre bimbi impiccati in una piazza di Milano, sono in arrivo altre opere d'arte. Da Tarantino a Mel Gibson. Dalla Fallaci a Ronconi.
Avevano cominciato bene, con le esplosioni pirotecniche su Baghdad. Un anno dopo, la guerra - pessima attrice - ha cambiato il copione della recita: corpi martoriati ed esposti, come nel medioevo. Ora George W. soffre di nostalgia.
In questo maggio troppo bagnato ecco rispuntare preghiere e invocazioni che spesso si rifanno a credenze pagane per rimettere ordine tra cielo e terra L' Italia profonda borbotta preghiere piene di parole dimenticate.
Il nome dell'inventore dell'alfabeto cherokee ormai non è più legato alla sua lingua ma a un albero. Onorato post mortem dai governi Usa, Sequoyah non ha potuto impedire il genocidio della sua gente.
Il giallo, almeno per me, rimane un colore luminoso, lo stesso della lampadine che si ritagliano nel buio un piccolo cono (giallo) per orientarsi meglio.
Il ministro nel carcere della vergogna. Poi l' incontro con le truppe: "Magnifico lavoro". Non voglio coprire niente. Se fosse per me, sarei felice di rendere pubbliche tutte le foto sugli abusi Ma i nostri consiglieri legali non vogliono.
Il comportamento della dirigenza americana, e quello dei consiglieri di Bush, somiglia in maniera sempre più sbalorditiva alla Casa Bianca di Johnson negli anni '67 e '68, quando "l'ossessione 'Nam" consumava le giornate del Presidente.
Cgil, Cisl e Uil suggellano l'alleanza a Chianciano. No al governo su pensioni e fisco. I delegati applaudono a lungo il segretario Cgil quando parla della vertenza Melfi e della gestione Fiom. Apprezzatissima la richiesta di ritiro immediato dall'Iraq.
A sorpresa il risultato delle elezioni legislative indiane: sconfitto il partito nazionalista del premier Vajpayee, che si dimette. Il Congress è il primo partito, le sinistre avanzano. Si profila un governo di centrosinistra.
La nebbia della pazzia si fa più fitta. Stiamo risalendo lungo il fiume verso il "cuore di tenebra", verso quel luogo dello spirito nel quale, come Coppola fa dire al colonnello impazzito di Apocalypse Now, "si deve combattere l'orrore con l'orrore".
Dopo una giornata di tensioni, alla fine è arrivata la richiesta di fiducia sulla delega previdenziale. Oggi il voto. Sindacati e opposizioni insorgono.
Si chiamava Gino De Marchi, era un regista, andò a lavorare a Mosca negli anni venti. Fu indotto a confessar colpe mai commesse. Ai familiari dissero che era morto di peritonite. L´ultimo volume degli annali Feltrinelli ne ricostruisce la tragica vicenda.