Fosse un cubista da reality, un conduttore scarso o un presentatore di quiz, il politico Berlusconi prenderebbe dal Berlusconi padrone di Mediaset una lavata di capelli
S’avanza uno strano soldato, nelle praterie americane, il ‟crociato verde di Dio”, Bibbia in una mano, zappetta nell’altra, deciso a salvare anche la Terra, durante il viaggio dell’anima verso il Cielo.
Poiché la religione affonda le sue radici nella parte pre-razionale dell’uomo, dove è anche la matrice della sua identità, se non vogliamo offendere questa matrice, nei confronti della religione propria e altrui dobbiamo avere tutti il massimo rispetto.
Grandi novità per i lettori di Federico Moccia. Nel forum Feltrinelli è nato ‟L’angolo dei Mocciosi”, la piccola, grande piazza virtuale dove incontrarsi, darsi appuntamento, parlare di sé e confrontarsi con gli altri. Partecipa anche tu!
Dopo ‟Real cinema” e ‟Piazza grande”, un nuovo ‟scorcio” arricchisce la piazza dei lettori Feltrinelli. Nasce ‟L’angolo dei Mocciosi”, dove i lettori di Federico Moccia si incontrano, si danno appuntamenti e parlano delle loro cose. Partecipa anche tu!
‟Carissimi, grazie delle lettere, delle vostre analisi acute ed emotive sul film e sul libro. All'Istituto italiano di Cultura di Los Angeles, il console ha citato i vostri articoli. Siamo letti anche in America .”
Tornano le svastiche, croci celtiche, striscioni che inneggiano ai forni. Stiamo parlando di sottocultura, certo, ma non di un angolino perché intere curve di stadio sono l’ambiente di queste grandi manifestazioni oscene.
Un comunicato di Al Qaeda celebra il ‟martire” Ali Misbah, scarcerato dall’Italia. È stato diffuso dal sito che pubblica i comunicati ‟ufficiali” di Al Zarkawi. Racconta le ultime ore del terrorista, indicandolo come responsabile diretto di molte stragi.
Ultimo atto formale della battaglia iniziata oltre un anno fa. Gnutti, Ricucci e Lonati accelerano la richiesta di dissequestro. Ma per scongelare le azioni i Pm vogliono discontinuità nella gestione delle società.
Manuchehr Mottaki, il ministro degli Esteri iraniano: ‟la nostra decisione di dotarci della tecnologia nucleare per scopi pacifici, con l’aiuto di Allah, è irreversibile”.
La prima cosa di queste valli olimpiche, fra Susa e Torre Pellice, è che sono occitane, cioè appartengono a una cultura che è difficile da riconoscere perché è materna, nativa ancestrale.
Con poche (e preziose) diserzioni, la presenza dei politici italiani in televisione sta diventando più che eccessiva, e decisamente parossistica: un esercito di occupazione, né più né meno.
L'indebolimento del sistema giustizia non è casuale; è un tassello fondamentale di un progetto di riduzione dei diritti, di irrigidimento autoritario dello Stato. Per questo il ministro Castelli può dire con orgoglio: ‟missione compiuta”.
Un pernacchio. Ecco la risposta della Cassazione agli operai che chiedevano un risarcimento per i tempi biblici del fallimento della fabbrica in cui lavoravano. Non solo si sono visti dare torto, ma sono stati condannati a pagare 126 mila euro di spese.
Che i pigmei, e che siano in via di sterminio non è una delle cose di cui ci affliggiamo; quando gli incaricati del lavoro sporco avranno finito il loro lavoro, il mondo non cambierà di un decimo di grado il suo asse di equilibrio.
Le formiche di Hamas lavorano, raccolgono soldi e li inviano nella striscia di Gaza dove i cassieri li distribuiscono ai più poveri. Una porzione ridotta finisce alle Brigate Al Kassam che ricompensano le famiglie dei kamikaze e finanziano gli attentati.
La democrazia rispecchia la realtà, Hamas non nasce nelle urne e la sua forza, concordano il foglio israeliano ‟Yedioth Ahronoth” e l’arabo ‟Arab news”, è alimentata dal risentimento della popolazione per la corruzione e l’inefficienza di Fatah.
Nell'imitazione dello stile di vita americano siamo i primi al mondo. Abbiamo importato qualunque prodotto, dalle basi nucleari alla festa di Halloween. Era maturo il tempo di adottare anche il suggestivo diritto di sparare a vista
Migliaia di attivisti del Fatah, grande sconfitto alle elezioni, scendono in piazza con le armi in mano e chiedono le dimissioni del presidente Mahmoud Abbas alias Abu Mazen e dell’intera dirigenza del partito.