L' Onu, fatica sul campo quanto la coalizione che ha abbattuto Saddam Hussein. Il suo quartier generale è stato fatto brillare in estate, lo scandalo «oil for food», dieci miliardi in fondi neri a Saddam, delegittima i caschi blu davanti a tanti iracheni,
La governatrice Contini: "Ritiro degli spagnoli, ora possibili nuovi scontri a Nassiriya". Ostaggi: nelle parole del capo del governo la speranza che si arrivi a una svolta nelle prossime ore.
La trappola dei fondi pensione, un libro-inchiesta di Paolo Andruccioli su come attorno alle pensioni si giochi la partita del predomio della logica mercantile e dell'attacco ai diritti sociali nel Nord e nel Sud del mondo.
Da ieri e fino al 10 maggio, a scaglioni, quasi 700 milioni di elettori votano per il rinnovo del parlamento indiano. In sordina l'agenda religiosa, il governo nazionalista uscente punta sulla "shining India", la crescita economica.
Giovedì 20 maggio la Fondazione Feltrinelli ha festeggiato il suo trentennale, alla presenza del sindaco di Milano Albertini e di numerosi rappresentanti delle istituzioni e del mondo della cultura. Il resoconto, gli interventi, le foto.
La storia di Robert John Lewis, discendente di schiavi, che suo nonno ribattezzò a 14 anni con un nome swahili: nove anni prigione da innocente per sequestro e stupro. In South Carolina non c'è praticamente maschio nero che non sia mai stato arrestato.
Che relazione c'è tra il prezzo dei farmaci e il loro costo di produzione? Discussione con Vittorio Agnoletto, nella sua veste di medico e leader della Lila, la Lega italiana per la lotta all'Aids.
Lo "sport puro", fatto di solo talento e valore, è un mito sepolto sotto tanti strati di business, di doping e di ciance. Per questo, lo strabiliante duello omerico tra Rossi e Biaggi andrebbe custodito nel piccolo pantheon delle immagini memorabili.
Prima in Francia i Nouveaux Philosophes, poi negli Usa i New Democrats, poi in Gran Bretagna il New Labour. Adesso tutti straparlano del New South che detta la sua legge e i suoi valori al resto degli States. Viaggio nel sud degli Usa/ prima puntata.
"La regione è una repubblica indipendente della guerriglia sunnita. E' come se il tempo si fosse fermato a un anno fa, prima della guerra". Parla Stephen Farrel, inviato del Times, sfuggito all' incubo.
Ecco alcune cose che non farò, per celebrare degnamente la Pasqua. Mi si è detto in tutti i modi che avrei dovuto andare a vedere il film di Gibson e leggere il libro della Fallaci. Non farò né l'una cosa né l'altra, e voglio spiegarne il perché.
Troppe cose vengono spacciate per nostre: la nostra civiltà, la nostra religione, le nostre radici, la nostra patria, il nostro governo, i nostri soldati. Impariamo a rigettare l'aggettivo. Addestriamoci a chiederci: nostre di chi, di quale noi?
Ascoltando Tony Blair difendere le ragioni per le quali gli occupanti sono condannati ad andare avanti, si sentiva il dramma di un uomo di sinistra che ormai si sforza di spiegare anche a se stesso quello che tredici mesi or sono non aveva visto arrivare.
Le esortazioni all' uso della ragione per quanto concerne la guerra irachena sono accettabili se vanno di pari passo con il corretto uso delle parole, se cioè non si confonde la guerra con la pace e il protettorato con la ricostruzione e la democrazia.
Mi sento singolarmente estraneo all'orgia di retorica militar-patriottarda in cui sguazzano soprattutto fascisti e affini; e, con loro, la maggior parte dei giornali che mai come oggi appaiono tutti rigorosamente "di regime".
Parlano, i colleghi di Fabrizio Quattrocchi, e raccontano anche una delle teorie che circolano in questi giorni sul rapimento dei quattro italiani: che siano stati venduti ai rapitori dal taxista che li trasportava, per 10 mila dollari a testa.
Il rappresentante diplomatico italiano De Martino ha incontrato il principe Mohammed al Habib. Adesso si tratta, cercando, da parte italiana, di restare il più discreti possibile. Da parte sunnita c’è invece l' intenzione di sventolarlo al mondo.