In quattro anni il totale dei doni di Berlusconi al premier inglese è arrivato a trenta. Ci sono anche braccialetti, collane e orecchini per la first lady Cherie.
L’analisi dell’escalation antiisraeliana del leader iraniano Ahmadinejad, secondo il quale l’‟Olocausto è una leggenda”, nell’intervista audio a Bijan Zarmandili e negli articoli degli autori Feltrinelli.
Dopo lo scompiglio provocato dalle dichiarazioni di Ahmadinejad, Teheran cerca di calmare le acque, anche se non rinuncia a criticare il Consiglio di Sicurezza dell’Onu perché non ha mai condannato le minacce di Israele e degli Stati Uniti.
Quando l'opposizione politica rinunciava, per tattica o "riformismo", a dire e vedere che "il re è nudo", la satira riportava all'attenzione l'evidenza nascosta, con grido infantile di denuncia (come nella favola).
Nessun presidente iraniano aveva finora perorato pubblicamente la distruzione di Israele, come ha fatto Mahmud Ahmadinejad. ‟Non c’è dubbio. La nuova ondata (di attacchi) in Palestina radierà questo stigma dal mondo islamico”.
Berlusconi prima ha dichiarato di avere saputo alla Casa Bianca che gli Stati Uniti temono il cambio di governo in Italia, poi, viste le dure reazioni, ha ritrattato sottolineando che si trattava di una sua ‟supposizione”.
Il ripensamento ‟pacifista” di Silvio Berlusconi, che sostiene di essersi sempre opposto all’intervento in Iraq, pare non sia stato gradito dalla Casa Bianca.
Programma nucleare, sostegno al terrorismo, trame in Iraq. Sono i tre dossier di accusa contro l’Iran, gigante pragmatico in mano a una leadership radicale che sembra fatta a posta per sfidare Washington e mettere in imbarazzo gli europei.
Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad è tornato alla carica e ha confermato la sua intenzione ‟di far scomparire dalle mappe geografiche il regime che occupa la Palestina” (ovvero lo stato di Israele).
L’amministrazione Bush vuole usare l’inchiesta Onu sull’omicidio dell’ex premier libanese Hariri per costringere Damasco a cambiare politica. Cautela sul possibile rovesciamento del regime di Bashar Assad.
La dice lunga su chi sia il vero bersaglio del Cia-gate la violenza con cui il vicepresidente degli Stati uniti, Dick Cheney, ha difeso il suo (ormai ex) capo di gabinetto, I. Lewis Libby jr., appena incriminato da un Gran Giurì federale.
Sugli anniversari, compleanni compresi, ironizzava Giacomo Leopardi nei suoi Pensieri: come se essi ci rendessero più vicini agli eventi, e non fossero il risultato di un umano bisogno di simmetrie e superstiziose credenze.
Ho chiesto a Furio Colombo di commentare l’unanime, forse troppo unanime commemorazione di Pier Paolo Pasolini a trent’anni dal suo assassinio. ‟La sua assenza viene notata’, ma il giudizio è superficiale”.
Nuove dichiarazioni anti-israeliane dalla dirigenza iraniana. Il presidente Ahmadinejad: ‟Da 27 anni diciamo che Israele va distrutto”. Ma il moderato Khatami frena: non facciamoci nemici.
L'esenzione del pagamento dell'Ici, tassa comunale sugli immobili, anche per gli esercizi commerciali della Chiesa è stata confermata dal decreto fiscale varato dal governo, dopo essere stata cancellata dalla finanziaria.
"Come in tutti i miei film precedenti, Vai e vivrai è nato dall’idea della lotta che l’essere umano deve condurre per liberarsi da se stesso e uscire dal suo piccolo guscio". Radu Mihaileanu, l'intervista e la biografia.
La globalizzazione mette in luce gli aspetti dell’unificazione economica e tecnica del mondo contemporaneo ma sfugge alle questioni di fondo: i rapporti tra culture, la loro coesistenza insieme necessaria e conflittuale un colloquio con Rino Genovese.
La valanga inaspettata di voti per una democrazia di persone normali, come Romano Prodi, mi lascia sperare che si rimetta un minimo di ordine nella storia, che finisca una revisione storica che ferisce la memoria delle vittime.
Nell’aeroporto di Schiphol, in Olanda, sono morti 11 immigrati in attesa di espulsione. Prima o poi una strage di tali proporzioni doveva succedere e, persistendo questo sistema d’internamento, ce ne saranno altre.
Polemica sulle iniziative di Cofferati per il ripristino della ‟legalità” a Bologna. A rischio il rapporto con Rifondazione comunista, ma anche Prodi prende le distanze dalle iniziative del Cinese.