“I capitali fuggono all’estero. I bancomat chiudono. Esplode l’inflazione. Il nostro paese si affaccia sull’abisso”
2 febbraio 2020. È tutto pronto, il grafico incisore che ha avuto dal ministro dell’Economia l’incarico di disegnare la Lira Nuova ha finito, il punto di verde è perfetto. Banconote e monete verranno messe in circolazione a partire dalla mezzanotte. Il governo è in carica da un anno e mezzo, e ormai la maggioranza è costituita da un partito unico, il Psi – Partito sovranista italiano. Per tener fede alle promesse elettorali il Psi ha fatto saltare i conti pubblici. Così non c’è altro da fare che andare fino in fondo: mettere in atto il piano B, uscire dall’euro. La mattina del 3 febbraio, la nuova valuta crolla in poche ore mentre le Borse vanno a picco. Le banche hanno bloccato i bancomat, la fuga di capitali è immediata e imponente. L’inflazione comincia a galoppare. I tassi d’interesse esplodono, le imprese indebitate dichiarano bancarotta, i mutui vanno alle stelle. L’unica soluzione è emanare un decreto per vendere i monumenti agli stranieri. I cinesi offrono 100 miliardi di euro per il Colosseo e i russi si prendono Pompei in cambio merce: le forniture di gas naturale all’Italia per 25 anni. Non basterà. Ma neppure si potrà tornare indietro. Il racconto di un’Europa in cui non esistono più scenari impossibili.