Addio caro Orco
contiene il
carteggio tra Giosue Carducci (1835-1907) e Annie Vivanti (1866-1942),
l’ultimo amore del poeta. Il carteggio comprende 78 pezzi, tra lettere e
telegrammi. Le lettere della Vivanti sono 29, quelle di Carducci 22: circa
altrettante Annie ne smarrì, assieme ai bagagli durante un viaggio, e una
ventina delle sue le bruciò certamente la moglie del poeta. Nel 1950 la vedova
Carducci vendette le lettere al giornalista Pietro Pancrazi, che le montò
assieme a quelle della Vivanti in un libro intitolato Un
amoroso incontro della fine Ottocento (1951). In questo libro si racconta la
favola carducciana del sommo poeta che paternamente innalza e protegge la
fanciulla di genio per le vie dell’arte. Oggi, dopo mezzo secolo da quella
pubblicazione, è finalmente possibile una nuova edizione, poiché si sono
ritrovati gli archivi Pancrazi e Marescalchi (il segretario di Annie Vivanti cui
lei lasciò le sue opere) e si è potuto aver ragione di tutti i tagli e le
censure moralistiche. In più si aggiungono materiali assolutamente inediti
dall’Archivio Marescalchi e ritrovamenti da numerosi fondi pubblici e privati.
Al centro di questa affascinante vicenda, che ha portato alla scoperta da parte
della curatrice Anna Folli, docente di Letteratura italiana contemporanea
all’Università di Ferrara, di materiali inediti, c’è una sorprendente e
complessa storia d’amore. Nell’estate del 1890, un anno dopo il loro
incontro, la regina Margherita ricevette Carducci, poi accettò che le fosse
presentata Annie Vivanti, che aveva appena pubblicato la sua raccolta di versi Lirica,
con la prefazione di Carducci. Da questo momento Annie e Carducci si fecero
vedere insieme, liberamente, ovunque, sempre sull’onda di una grancassa
inesauribile di pettegolezzi. Nella vita austera e provinciale del poeta, Annie
entrò come un’apparizione di ‟fata o ninfa”. Capricciosa e impudente
Annie, mite e umile il vecchio poeta davanti alla sua porta… (così Annie in
una pagina del suo diario). Se si volesse fare un bilancio del dare e avere di
un legame nato dalla passione, dal calcolo e dalla tenerezza, si dovrebbe
ammettere che Annie ebbe il potere di scacciare la malinconia dal ‟vecchio
cuore” riaprendolo ai ‟vivi, dolci e furiosi pensieri” e al canto delle
Muse.