Al di là del bene e del male

di Friedrich Nietzsche

“Posto che noi vogliamo la verità: perché non piuttosto la non-verità? E l’incertezza? E perfino l’ignoranza?”

Al di là del bene e del male è una delle opere principali di Nietzsche. Dal punto di vista cronologico si colloca nel periodo immediatamente successivo a Così parlò Zarathustra. Subito dopo l’esplosione lirica e sinfonica dello Zarathustra, difatti, Nietzsche aveva l’intenzione, testimoniata in più lettere, di impegnarsi in un’ampia opera teoretica in cui venissero fondati tutti quei pensieri, discorsi e intuizioni già espressi nel “canto” precedente. Quest’opera in quanto tale in effetti non fu mai scritta, ma Al di là del bene e del male ne raccoglie l’intento fondamentale, riunendo in sé una grande massa di appunti che copre un arco di tempo molto vasto, dal 1881 al 1886. In questo libro, polemico e paradossale fin dal titolo, Nietzsche confuta in anticipo quelle che lui chiama le “idee moderne”, supera la nozione stessa di “spirito libero”, spingendosi fino a mettere in questione l’idea di “verità” in sé e tutto ciò che ne discende, a partire dalla morale: questo significa porsi al di là del bene e del male. Si incontrano in queste pagine tutti i principali temi nietzschiani: dallo smascheramento del soggetto e dell’io, all’ipotesi di un’anima come “anima mortale”, dalla critica del volere a quella del nesso causa-effetto. Questa edizione presenta un apparato di note più vasto di qualunque altra edizione in commercio, aggiungendo nella Postfazione sia una guida ragionata alle molte tematiche del libro, sia i ragguagli filologici necessari a comprenderne la formazione.

 

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Friedrich Nietzsche

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