Nel 2002, un chimico, docente universitario, capo di un folto e ricco gruppo di ricerca finanziato dall’industria informatica, è alle soglie di una scoperta che rivoluzionerà il mondo: un computer ultraveloce che funziona non con i microchip di silicio, ma grazie alle molecole. Sposato, ricco, ossessivamente dandy, dedito a pratiche sessuali a tre con la propria moglie e giovani uomini africani, il professor Nuvolani è un quarantenne di sinistra, intelligente e senza scrupoli. Seguiamo la sua comica e grottesca formazione scientifica, sessuale, politica e sentimentale attraverso gli anni ottanta dei terrori atomici di Chernobyl e di quelli guerreschi degli scontri Libia-Usa; lo vediamo invadere di notte un reattore nucleare nel tentativo di conquistare la sua prima ragazza; lo vediamo laurearsi brillantemente nella piccola e provinciale Pavia; lo vediamo, sul finire degli stessi anni, vivere il suo primo rapporto sessuale in assoluto, che, per caso e controvoglia, è con un uomo; lo vediamo fidanzarsi, innamorarsi ed essere crudelmente abbandonato dalla sua prima ragazza a Pisa, lui dottorando alla Scuola Normale lei studentessa, e lo vediamo trasformarsi, in controtendenza, in prossimità del crollo del Muro di Berlino, da fascista per caso a comunista per amore; lo vediamo diventare volontario in una Ong dedita all’assistenza ai primi immigrati extracomunitari; lo vediamo abitare e stringere un’inossidabile amicizia con un estremista di sinistra che finirà in carcere per terrorismo. E lo ritroveremo nel 2009, quando il suo Chemputer sta per essere lanciato sul mercato, disilluso, abbandonato e derubato dagli amanti africani che ha iniziato a frequentare quando il suo matrimonio, nel 2002, è crollato. Lo lasceremo alla soglia di un premio, il Nobel, che arriverà tanto grottescamente e cialtronescamente quanto Vittorio Nuvolani ha vissuto la sua vita, confortato da una piccola fedele famiglia allargata che comprende il suo amico ex terrorista, la ex moglie e un ex amante dei loro giochi a tre. Un libro intenso, avvincente, tragico e comico, che attinge da quel campo della scienza di avanguardia (Supramolecolare e Nanotecnologica) che oggi davvero studia molecole intelligenti, nella prospettiva di costruire il computer definitivo, il più veloce, quello molecolare. Un libro scritto da un autore che nella vita è docente universitario e uno dei migliori giovani ricercatori italiani in questo campo.