2002. Sposato, ricco, ossessivamente dandy, il professor Nuvolani è un quarantenne di sinistra, intelligente e senza scrupoli. Capo di un folto e ricco gruppo di ricerca finanziato dall'industria informatica, è alle soglie di una scoperta che rivoluzionerà il mondo: un computer ultraveloce che funziona non con i microchip di silicio, ma grazie alle molecole. Cadenzata da una progressiva ricapitolazione del passato e da una rapida progressione verso il futuro, la meravigliosa avventura di Vittorio Nuvolani disegna una parabola narrativa che parte dagli anni ottanta di Chernobyl e degli scontri Libia-Usa, e dalla comica e grottesca formazione scientifica, sessuale, politica e sentimentale del giovane studente, e arriva al 2009, passando attraverso l'estenuato esercizio di uno stile di vita furiosamente inimitabile, un'esibita promiscuità sessuale, e la messa a punto del Chemputer e del suo lancio sul mercato. Mentre la moglie lo abbandona, gli amanti africani lo derubano e le prospettive di successo sembrano accartocciarsi, un evento sorprendente arriva a far mutare rotta a Vittorio Nuvolani. Atomico dandy è un libro intenso, avvincente, miracolosamente tragico e comico, che per la prima volta mette in scena il mondo della scienza di avanguardia e lo mescola all'insolita identità di un personaggio schiavo dei suoi affetti, delle sue manie, delle sue eccentricità e della sua stessa intelligenza. Un personaggio memorabile che calamita i climi di un paese che cambia e filtra con naturalezza temi come il terrorismo, l'immigrazione africana, la famiglia allargata, il degrado delle istituzioni e la cialtroneria morale e politica. Ed è come se sentissimo la distanza che separa la semplicità laboriosa delle invisibili molecole intelligenti dal complicato tormento che, nella vecchia arena degli umani, affatica anime e corpi e li conduce alla soglia della vanità. Non a caso Atomico dandy è scritto da un autore che nella vita è docente universitario e uno dei migliori giovani ricercatori scientifici italiani.