Autoritratto di un reporter

di Ryszard Kapuściński

“Credo che per fare del buon giornalismo si debba innanzitutto essere degli uomini buoni”

Questo libro è una rara occasione per comprendere i ferri del mestiere di un grande reporter e il suo modo di utilizzarli dal punto di vista tecnico e morale. Uno strumento per conoscere la profonda, commovente dimensione etica di un uomo cresciuto nella miseria più nera che nel suo lavoro ha sempre messo al primo posto la comprensione e il rispetto per le sofferenze degli altri. Nella professionalità di Kapuściński agiscono infatti delle qualità molto speciali e al contempo durissime: un’empatia straordinaria e una vocazione professionale rara.
Da un materiale di migliaia di pagine e oltre cento conversazioni, è stata ricavata una scelta, distribuita tematicamente in diverse sezioni: le origini di Kapuściński, le ragioni che lo hanno portato a scegliere la professione di reporter, il suo approccio alla materia, la sua visione del mestiere, il modo di scrivere, gli stili adottati, le tematiche dei singoli libri, la profonda trasformazione che è avvenuta più in generale nella sua professione…

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Ryszard Kapuściński

Ryszard Kapuściński è nato a Pinsk, in Polonia orientale, oggi Bielorussia, nel 1932, ed è morto a Varsavia nel 2007. Dopo gli studi a Varsavia ha lavorato fino al 1981 …

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Descrivere il mondo è possibile. Lo dice Ryszard Kapuscinski

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Ryszard Kapuscinski, uno dei massimi giornalisti viventi, autore di magistrali libri-reportage (Il Negus, In viaggio con Erodoto), si racconta nel suo nuovo libro, Autoritratto di un reporter: ‟Il giornalismo è scoperta dell’altro”.
Professione vagabondo. Intervista a Ryszard Kapuscinski

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‟Ci si mette in viaggio a causa di una tragedia, o perché travolti da un’insana passione. Ma andare altrove serve a scoprire gli altri. E se stessi”. Parola del massimo reporter vivente, Ryszard Kapuscinski, che nel suo nuovo libro Autoritratto di un reporter racconta la sua ‟folle” passione per il viaggio e per la scoperta dell’altro attraverso la professione giornalistica.
‟Ci si mette in cammino per fuggire dalla fame, dalla peste, dalla guerra, per cercare la sicurezza altrove”.