Per lungo tempo il mar Baltico è rimasto ai margini dell’attenzione politica e militare dell’Occidente. Nonostante la sua posizione nel cuore dell’Europa, è stato considerato una zona periferica, soggetta a equilibri imposti dall’esterno. Oggi, mentre Putin sembra intento a ripristinare la vecchia sfera d’influenza russa, questa regione e i paesi che ne fanno parte sono diventati un punto nevralgico del grande gioco in cui si scontrano modelli di governo, visioni del mondo e ambizioni di potenza. Attraverso le voci e le storie di capi di Stato, ufficiali e cittadini comuni, il corrispondente Oliver Moody ripercorre l’ascesa di questi nuovi protagonisti della scena internazionale, offrendo una chiave di lettura per comprendere un destino che ci riguarda da vicino. Dalla digitalizzazione radicale promossa dall’Estonia al paradigma finlandese di «difesa totale»; dalla battaglia della Lettonia per la propria identità nazionale all’approccio danese all’emergenza climatica; dall’esperienza indipendentista della Polonia alle recenti svolte strategiche della Germania: l’autore intreccia cronaca, analisi e narrazione diretta, muovendosi con rigore tra ricostruzione storica, riflessione geopolitica e reportage. Ne emerge un quadro lucido e coinvolgente, che suggerisce una possibile via d’uscita per un’Europa e un Occidente stanchi, i cui valori sono oggi più che mai messi alla prova. Perché, se non è pensabile tornare all’innocenza degli anni novanta, il presente ci pone davanti a una scelta improrogabile: guardare in faccia gli ipotetici scenari futuri e prepararci con calma ad affrontarli nel modo migliore. Oppure ignorarli e subirne le conseguenze.