Benito Cereno è una grande e tragica avventura di mare, è un racconto denso di suspence e tensione, è una vicenda disperata che rivela l'aspetto buio, profondo dell'umanità, sempre adombrato dalla superficie del mare. Ma è anche il dramma dell'inesplicabile mistero che lega l'uomo alla natura, la messa in scena dell'impotenza umana sotto la cappa plumbea della bonaccia.
È un incubo di prodigiosa potenza, simile alle più crude tragedie shakespeariane, ma anche l'enigma dei differenti comportamenti e destini umani di fronte all'irruzione del mondo infero nella realtà quotidiana.
Cinquant'anni dopo la celebre traduzione di Cesare Pavese, Benito Cereno torna al lettore italiano nella traduzione di un poeta che svolge da tempo un lavoro di ricognizione e proposta entro il filone-metafisico della letteratura, da Marlowe a Whitman, da Coleridge a Melville.