‟Le opinioni espresse dal Capo del Governo non rispecchiano necessariamente quelle degli abitanti.” Secondo Daniele Luttazzi questo sarebbe l'ideale manifesto da esporre a ogni valico di frontiera. Una volta passati di qua, una volta aperto il sipario sul Bel Paese, o si chiude gli occhi o si ride. Si ride amaro, si ride ‟satyricon”. E allora ecco Luttazzi nei suoi vertiginosi avanti e indietro fra il pubblico e il privato, fra l'osceno della politica e la politica dell'osceno. Ecco la repubblica delle banane, i talebani, i teenager omicidi andare assieme a serrate meditazioni sulla masturbazione, sull'apparente casualità della penetrazione anale, sul leggendario tema della lunghezza del pene. Battute fulminanti, autointerviste, microracconti. Una sequenza di maligni sgambetti alle menzogne nazionali.