Speciale: Abel. Il ritorno di Alessandro Baricco al romanzo
Un contributo originale di Baricco sulla nascita del libro, interventi di Alessandro Mari, video e molto altro. Uno speciale in progress dedicato ad Abel. Dopo oltre 8 anni da...
Ogni vita umana chiede di essere salvata. Ogni vita umana si fa strada nel mondo impersonale delle convenzioni, si scava nella pietra refrattaria dei conformismi, si mette in cerca della voce segreta che la chiama a spogliarsi di ciò che è noto ma non le appartiene, per assumere fino in fondo ciò che le appartiene ma non conosce ancora. È sull’onda di questa idea di salvezza che Romano Màdera rivisita il pensiero di Carl Gustav Jung, mettendo al centro della sua rilettura il documento più enigmatico dell’intera opera junghiana, quel Libro rosso che lo psicoanalista svizzero aveva composto in una stagione segnata dal travaglio interiore e dalla necessità drammatica della trasformazione della propria vita come del proprio pensiero.
Màdera rilegge con pazienza e audacia queste pagine sconcertanti e personalissime regalandoci una rivisitazione profondamente filosofica e quasi sapienziale del lascito junghiano. E ci dona un libro capace di misurarsi in maniera radicale con gli enigmi tutti umani del sacro come potenza di trasformazione, della morte interiore come fuga dai pericoli della metamorfosi, della rinascita come incalcolabile avventura del divenire se stessi.
“In Jung c’è una sorta di romantica aspirazione alla totalità dell’umano dentro e oltre le sue mille fratture. Per me è proprio questa aspirazione ciò che svetta nel suo lascito.” Romano Màdera
Romano Madera, filosofo e psicoanalista, insegna Filosofia morale all’Università degli Studi di Milano-Bicocca. È membro AIPA (Associazione italiana di psicologia analitica) e IAAP (Associazione internazionale di psicologia analitica). Ha fondato …