Esiste qualcosa come la "natura umana originaria"? Se a un uomo strappiamo la cultura in cui è cresciuto, se lo separiamo dalla società in cui vive, se lo distanziamo da ogni affetto e legame familiare, cosa resta di lui? Eppure è a questo che mira la violenza, in particolare quella violenza estrema che è la tortura: separare la sua vittima da tutto ci" che definiamo umano, costringere al silenzio e alla segregazione. Senza possibilità di ritorno. Françoise Sironi da molti anni ha in cura rifugiati da ogni parte del mondo che hanno subito ogni tipo di violenza, dalla tortura politica alla violenza di guerra. Per aiutarli a ritrovare se stessi, ha dovuto approfondire la comprensione dei meccanismi psicologici che sono all'opera in queste situazioni estreme, mettendo a punto una particolarissima metodologia terapeutica che ne consente il recupero in tempi relativamente brevi. Qual è lo scopo della tortura? Come si fabbrica un torturatore? Perché è impossibile utilizzare le tecniche usuali della psicoterapia? Quali strategie alternative sono praticabili? Le risposte a queste domande si rivelano utili non solo per affrontare i casi, sempre più frequenti anche nel nostro paese, di migranti con storie di violenza estrema, ma anche per aiutare le vittime di maltrattamenti, abusi, stupri, violenza quotidiana. Persecutori e vittime non è un saggio per specialisti, ma psicoterapeuti, operatori sociali e magistrati vi troveranno intuizioni e suggerimenti di grandissima utilità per la loro professione. Gli altri, i lettori comuni, scopriranno in questo libro uno squarcio di insospettata profondità sulla dimensione più misteriosa della nostra psiche.