Questo libro ricostruisce i passaggi storici che hanno scandito il formarsi
nelle coscienze individuali e collettive di una consapevole e attiva
partecipazione agli eventi della propria epoca. Quella che Mario Miegge narra è
la storia della nascita di una coscienza politica capace di tradursi in azione e
militanza. L’epoca d’oro di questa storia ha inizio con la Rivoluzione
francese, ma il suo tracciato originario va ricercato lungo tutta la vicenda
dell’umanità. Prima di essere registrata nei dizionari enciclopedici o
indagata dagli storici, dai filosofi e dagli scienziati sociali, la
"coscienza storica" si è formata nelle menti e nei discorsi, nelle
memorie e nelle narrazioni, nelle azioni e nelle lotte. Si tratta dunque di un
fenomeno culturale, oltre che storico, che può essere rappresentato attraverso
i suoi attori.
Dopo una prima parte di analisi teorica del concetto di "coscienza
storica", il libro si dipana attraverso una serie di momenti e personaggi,
dalle scritture celebrative di monarchi e condottieri in epoca pregreca, ai
discorsi della polis classica, ai predicatori medievali per approdare ai
rivoluzionari, alle avanguardie politiche e alle Società operaie tra Ottocento
e Novecento.
Conclude il libro un’analisi in forma di dialogo delle speranze delle
generazioni sessantottine e postsessantottine, un dialogo partecipe e
coinvolgente che si chiude con la positiva affermazione delle più recenti
esperienze dei movimenti ecologisti, pacifisti e antiliberisti.