Il Teatro dell’Archivolto, diretto da Pina Rando e artisticamente da Giorgio Gallione, nasce a Genova nel 1986. Fin dai suoi esordi ha iniziato a operare nel settore del Teatro Comico e Musicale con due compagnie formate da Marcello Cesena, Maurizio Crozza, Ugo Dighero, Mauro Pirovano, Carla Signoris, e da Gabriella Picciau e Giorgio Scaramuzzino che operano anche nel settore del Teatro Ragazzi. Nel corso degli anni le linee ispiratrici del Teatro dell’Archivolto sono andate sempre più delineandosi: da un lato il desiderio di creare teatro dove teatro non c’era, portando in palcoscenico autori come Benni, Serra, Pennac, Altan, Ian McEwan, talenti resi complici dopo un lungo, inesorabile, personale e quasi esclusivo rapporto di collaborazione e dialogo con la compagnia; e attori come Claudio Bisio (giunto quest’anno con Grazie di Daniel Pennac al quinto spettacolo con la nostra compagnia), Fabio De Luigi, Neri Marcoré. Dall’altro un percorso sul Teatro Musicale contemporaneo attraverso prestigiose collaborazioni con compositori quali Carlo Boccadoro, Stefano Bollani, Andrea Ceccon, Ivano Fossati, Paolo Conte, Paolo Silvestri, Marco Tutino. Entrambi gli itinerari sono un segnale chiaro ed evidente dell’indirizzo artistico, drammaturgico e stilistico che l’Archivolto persegue: un teatro al continuo, ossessivo inseguimento di nuovi territori, di nuovi complici, di nuove forme di espressione teatrale la cui ispirazione può essere di volta in volta la letteratura di Bukowski o la musica di Astor Piazzolla, il cinema di Fellini o il fumetto di Hugo Pratt, le canzoni di Fabrizio De André o i racconti di Osvaldo Soriano, ma sempre e comunque nella direzione del nuovo, dell’inconsueto o dell’inedito. Attraverso dieci grandi capitoli, (Il Gruppo, Italo Calvino, Stefano Benni, Daniel Pennac, il Teatro Gustavo Modena e la Sala Mercato, Fabrizio De André, Teatro e letteratura, Teatro e fumetto, il Teatro ragazzi) e oltre centosessanta immagini a colori e in bianco e nero si ricostruisce la storia di uno dei più innovativi teatri italiani.