“Non avevano messo in conto la rotta del destino, capace di curve così decise che ogni desiderio si sarebbe perso.”
Cosa faresti se, nel tempo breve di una giornata o di un attimo, dovessi scegliere fra due alternative, ognuna critica, ognuna in grado di ridefinire l’idea di te stesso, di cambiare il destino tuo e altrui? Una scelta come quella di Laura e Raffaele, una coppia che desidera adottare un figlio e si ritrova a decidere in una lunga, interminabile notte se accogliere una bambina gravemente malata. O come quella di Adriano, che scopre da un video sul cellulare che il figlio, dopo aver preso in prestito la sua auto, ha investito un uomo senza fermarsi a prestare soccorso. Adriano, che da quando ha perso la moglie e il lavoro è incapace di decidere qualsiasi cosa, esce di casa per cercare, un passo dopo l’altro, una risposta: denunciare il figlio o costituirsi al suo posto per salvarlo? Mentre solo un istante viene concesso a Giovanni, il tassista Urano 4, per prendere la risoluzione più importante. Seguendo quale ragionamento o intuizione, quale concezione del mondo e di sé questi e gli altri personaggi, tutti sottilmente connessi fra loro, potranno compiere una scelta e ripresentarsi insieme, allo scadere del settimo giorno, per il giudizio finale? Nel divario fra essere autentici ed essere giusti temono di perdersi, perché ci sono nell’esistenza di ciascuno “deviazioni improvvise, circostanze inattese, scelte improbabili” davanti alle quali è impossibile quanto necessario farsi trovare pronti.