Esistono aziende piccole che si pongono domande grandi, e aziende grandi che si pongono domande piccole.
Esistono anche aziende grandi che sono state pensate in grande fin da quando erano piccole, e altre che lo sono diventate loro malgrado.
O aziende piccole dove si respira l’aria fresca di montagna e altre dove non si respira perché non ci sono le finestre.
Come giudichiamo le dimensioni di un’azienda? Calcoliamo il numero di dipendenti, ci basiamo sul suo fatturato? Oppure esistono anche fattori meno definibili e sfumati che ne condizionano la vita e l’evoluzione? E qual è la differenza fondamentale tra grandi e piccole aziende? Crescere per un’azienda non è una questione puramente economica, ma di postura, di sguardo sul mondo. Quel che conta è la mentalità, la cultura, il modo di stare al mondo e soprattutto il modo di gestire la conversazione interna, tra le persone che vi lavorano. Una “grande” azienda non cessa mai di ripensarsi, immagina il proprio futuro prima che questo accada, ma in esso include il suo passato, senza mai dimenticare di gestire con cura anche il presente.
Per questo quel che conta di più è l’equilibrio, l’atteggiamento dell’imprenditore e dei manager: più delle risposte sono importanti le domande, quelle domande che rendono un’azienda longeva e matura, e che consentono di bilanciare davvero identità e crescita.
Con la sua esperienza di manager e con il suo racconto personale ricco di aneddoti, Giuseppe Morici continua le sue riflessioni sul mondo delle imprese e ci guida con equilibrio alla scoperta e alla comprensione del complesso universo aziendale.
Che differenza c’è tra una grande azienda e una piccola?
Crescere per un’azienda non è questione solo di numeri. Crescere ha a che fare con la cultura, con le parole, con le esperienze, con gli incontri.
E soprattutto con la possibilità che concediamo a tutti questi fattori di influenzarci e di cambiarci.