Speciale: Abel. Il ritorno di Alessandro Baricco al romanzo
Un contributo originale di Baricco sulla nascita del libro, interventi di Alessandro Mari, video e molto altro. Uno speciale in progress dedicato ad Abel. Dopo oltre 8 anni da...
Al contempo saggio sulla storia, la filosofia, le tradizioni dell’arcipelago nipponico e vero e proprio diario di viaggio, Cronache giapponesi è tra i libri mitici di Nicolas Bouvier, viaggiatore, scrittore e fotografo svizzero francofono. La genesi degli antichi miti nazionali, la fondazione dello stato giapponese, i primi scambi con la Cina, la vita di corte a Kyoto, l’arrivo dei navigatori portoghesi e olandesi, fino alla Seconda guerra mondiale e all’occupazione americana, Bouvier va alla scoperta di una cultura millenaria, lontana, affascinante, e di un popolo che ha sempre saputo coltivare l’arte del compromesso. Ne percorre grandi tratti a piedi, come il suo amato Basho, vive tra le prostitute del quartiere Shinjuku di Tokyo, nei giardini profumati di pino di un tempio buddhista a Kyoto, visita la pittoresca Matsushima e la gelida Hokkaido, dove i nativi Ainù indossano i loro costumi tradizionali dalle nove alle cinque per essere fotografati dai turisti, felici per le macchine fotografiche, e poi tornano a casa per cambiarsi in abiti occidentali. Cerca i contadini, gli anziani, la musica e i rituali. E si avvicina con cautela a ciò che resta del buddhismo Zen. Bouvier cattura l’odore dell’aria, il colore di un viso, vive di attimi rubati, riflessioni, piccoli regali, occasioni e briciole.
“In questo elogio allo sbando, del tremore, del terremoto, dell’istante dilatato ed estremo, della perdita dei propri confini e radici, della ‘crisi’, c’è tutta la poesia e l’etica di Nicolas Bouvier, il mestiere insensato e generoso di scrivere per mostrare, oh quanto vanamente (la vanità della cosiddetta bellezza, la vanità stessa del vero), gli infiniti al-di-là che si aprono in questo mondo.” Beppe Sebaste
Nicolas Bouvier (1929-1998) è stato uno scrittore e fotografo svizzero, noto soprattutto per i suoi affascinanti libri di viaggio. La polvere del mondo è la sua opera più celebre e importante.