Le ragioni della sinistra alla fine del secolo breve e il ridisegno dello Stato sociale; l'idea di equità e la sua tensione con l'efficienza; il ruolo della condivisione costituzionale di principi e la virtù della competizione democratica di programmi; il conflitto politico centrale nelle democrazie di fine secolo fra destra e sinistra, fra libertarismo ed egualitarismo democratico; che cosa dobbiamo al vecchio Marx; quale etica per la politica; le ragioni della bioetica; che cosa il lessico europeo suggerisce a proposito dell'Unione Europea; l'idea di discussione pubblica nell'era dei talk show; le sfide per la teoria della giustizia internazionale ai tempi della globalizzazione; la ricorrente questione dei rapporti fra filosofia e politica; l'elogio dell'imperfezione; l'idea di lealtà civile. Alla luce degli esiti filosofici di
Dell'incertezza, illustrati e chiariti a più riprese in queste pagine, Salvatore Veca considera che i suoi saggi siano o possano essere letteralmente "messaggi nella bottiglia". Ed è bene che sia così: perché questo è ciò che accade a chiunque si impegni responsabilmente nell'esercizio della funzione intellettuale, il cui primo gesto è un semplice gesto di autonomia. Una sorte, come diceva Camus,
solitaire e, tuttavia,
solidaire.