Un viaggio nei gironi infernali della storia italiana più recente cui fa da perno Vito Ciancimino, “don Vito da Corleone”, uno dei protagonisti assoluti della vita pubblica siciliana e nazionale del secondo dopoguerra, sindaco di Palermo e amico personale di Provenzano, per decenni snodo cruciale di tutte le trame a cavallo tra mafia, istituzioni, affari e servizi segreti. A squarciare il velo sui misteri di “don Vito” è un testimone d’eccezione: suo figlio Massimo, che per anni ha lavorato al suo fianco in ogni tipo di situazione. Il suo racconto – che il libro riporta per la prima volta in presa diretta, senza mediazioni, arricchito dalla riproduzione di documenti originali e fotografie – riscrive pagine fondamentali: le stragi del ’92, Calvi e lo Ior, la “Trattativa” Stato-mafia, la cattura di Riina, la nascita di Milano 2 e Forza Italia e il ruolo di Dell’Utri, la perenne presenza dei servizi segreti in ogni passaggio della nostra storia. Quarant’anni di relazioni segrete, occulte e inconfessabili, tra politica e criminalità mafiosa, tra Stato e Cosa nostra ci accompagnano insomma in un’epopea politico-criminale che, per troppo tempo, le ipocrisie e le compromissioni hanno mantenuto nascosta.