È stata una vertigine

di Maurizio Maggiani

Due amanti si trovano regolarmente in un bar ai confini della città. Si guardano, si tengono le mani e sanno che quei pochi gesti, quel luogo, quel sentirsi stranieri sono il confine della loro intesa. Una donna entra nel condominio, è polacca, è sola, è riservata. Guardarla fumare, la sera, sul balcone sembra il massimo di vicinanza che possa concedere. Poi, una volta, la vediamo con un cellulare in mano leggere un messaggio e digitarne un altro: è un messaggio che ha atteso chissà per quanto. Forse la sua vita regge, la sua solitudine ha un senso per quelle parole che arrivano da chissà dove. Una ex moglie lascia gli oggetti (mobili e quant'altro) di una lunga vita in comune sul pianerottolo del narratore: sono oggetti disperati, abbandonati, reliquie sofferenti. Maurizio Maggiani lascia passare il testimone da un io a una terza persona che chiama "l'uomo" raccontando che cos'è l'amore: cerca di spiegarlo a un figlio putativo prossimo alle nozze, a una bambina che gioca nel tinello – ma forse è lei a spiegargli qualcosa –, a una donna che se n'è andata e che gli manca.
Di episodio in episodio, viene modellandosi un mondo interiore compromesso dall'amore, dall'assenza dell'amore, dalla meraviglia dell'amore, e su ogni piccolo evento passano le note di una canzone che non è nostalgia ma futuro, che è vertigine e smarrimento. C'è molta musica in questo libro. Ci sono tredici "pezzi", suonati o cantati con la voce limpida di un'emozione che resiste.
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Maurizio Maggiani

Maurizio Maggiani (Castelnuovo Magra, La Spezia, 1951) con Feltrinelli ha pubblicato: Vi ho già tutti sognato una volta (1990), Felice alla guerra (1992), màuri màuri (1989, e poi 1996), Il …

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  • Marchio: FELTRINELLI
  • Data d’uscita: 14 Gennaio 2016
  • Collana: Universale Economica
  • Pagine: 192
  • Prezzo: 8,00 €
  • ISBN: 9788807887536
  • Genere: Tascabili
Maggiani vince il Premio Scrivere per amore ed è in finale al Premio Chiara

Maggiani vince il Premio Scrivere per amore ed è in finale al Premio Chiara

Maurizio Maggiani con È stata una vertigine ha vinto il Premio Letterario Scrivere per amore; la premiazione si terrà a Verona il 10 settembre. Inoltre è finalista al Premio Chiara; la premiazione si terrà l'11 ottobre a Varese.

Maurizio Maggiani: Noi bambini amavamo Doris Day

Da quando, nel 1995, Maurizio Maggiani è esploso sulla scena letteraria italiana, aggiudicandosi tanto il Viareggio come il Campiello, si sono cercate molte definizioni di questo narratore straripante e imprevedibile.
La metafora dell’amore in tempo di guerra. Intervista a Maggiani

La metafora dell’amore in tempo di guerra. Intervista a Maggiani

Probabilmente ha ragione Eugenio Serbeni a definirlo "il narratore più libero da condizionamenti". Nel suo nuovo romanzoÈ stata una vertigine Maurizio Maggiani prende infatti in contropiede il lettore, lo spiazza con una storia d’amore dallo stile rarefatto e distillato, un mosaico di tredici storie (che il numero abbia a che fare con la cabala?) irriducibili a un’unità organica. Nulla a che vedere con la struttura corposa e la trama proliferante dei precedenti romanzi Il coraggio del pettirosso e La regina disadorna (ma anche l’esordiale Màuri Màuri si muoveva in tutt’altra direzione). Qui Maggiani ha rimesso in gioco se stesso con l’imprevedibilità di un anarchico che si mette a parlare d’amore (non solo quello che lega un uomo a una donna) "in tempo di guerra", come suggerisce l’autore, tanto che "il libro avrebbe potuto sottotitolarsi L’amore in tempo di guerra".

Intervista a Maggiani: L’amore è attesa, è costruzione

È stata una vertigine di Maurizio Maggiani può fregiarsi del titolo di libro d'amore dell'anno. Vince infatti con la sua prosa esemplare, limpida, ardente l' edizione 2003 del premio letterario internazionale "Scrivere per amore" che il Club di Giulietta di Verona presieduto da Giulio Tamassia organizza per l'ottava volta in collaborazione con il Comune di Verona-assessorato alla cultura. Questo il verdetto della giuria dopo una coscienziosa lettura dei libri pervenuti. In gara, oltre a È stata una vertigine, Due paia di jeans di Franco Bignotto, L'altra sera di Enrico Palandri, 6 aprile '96 di Sveva Casati Modignani, Una lunga estate di Alain Elkaan, La città di Iram di Younis Tawfik, Nessun Dio a separarci di Pia Fontana, Diario di una blogger di Francesca Mazzucato, Io l'amavo di Anna Gavalda.
Il titolo del libro vincente non deve però trarre in inganno. Non si tratta di un appassionato romanzo narrante di una travolgente vicenda sentimentale, ma di un libro composto da 13 racconti il cui sottotitolo, come dice l'autore "avrebbe dovuto essere "Tredici pezzi d'amore"". Racconti mirabili, equilibratissimi, densi di un vissuto che ricopre molti anni di vita, dall'infanzia alla maturità, alla vecchiaia, quasi a ribadire che non esiste un tempo per il sentimento, per la passione, per l'eros, ma che tutta la nostra esistenza, per essere degnamente tale, deve essere sostenuta da una ossatura dai molteplici rami che si chiama semplicemente amore…