Nel 1935 la diciottenne Rose Meadows, orfana, brillante, colta, distrutta, ‟essenzialmente una persona che si limita a guardare e ascoltare” e appena buttata fuori dalla casa di suo cugino Bertram dall’odiosa fidanzata comunista, risponde a un annuncio di un giornale di Albany che richiede un’assistente per una famiglia recentemente arrivata da Berlino che deve, da lì a poco, trasferirsi a New York. Sebbene non sia chiaro se Rose debba fare da segretaria a Rudolf Mitwisser (uno studioso ossessionato dall’antica eresia ebraica del kartismo), da infermiera a sua moglie Elsa (ex ricercatrice nel più importante istituto scientifico tedesco, espulsa perché ebrea) o da tata ai loro cinque difficili figli, Rose è l’unica ad aver risposto all’annuncio. E non ha altro posto dove andare. Comincia così la storia – curiosa e divertente – della vita di Rose con i Mitwisser, una convivenza che durerà qualche anno, fin quasi alla vigilia della Seconda guerra mondiale. È una famiglia di profughi strana, quella dei Mitwisser. Lui, Rudolf, studioso di storia delle religioni con particolare riguardo agli scismatici, agli eretici e agli apostati, è completamente assorbito dai suoi studi, e lascerebbe volentieri le cure domestiche alla moglie. Ma Elsa ha ricevuto dalle ultime vicende, fuga in America compresa, una tale scossa che il suo equilibrio sembra fortemente compromesso. Con cinque figli in casa, al professor Mitwisser occorre ben altro che una semplice assistente, anche se Anneliese, la maggiore, sembra sovrintendere con una certa fermezza a questa baraonda familiare. Ed è così che Rose, più che assistere il professore, si occuperà della casa, dei figli e in particolare di Elsa, vittima di un’apatia che la tiene quasi sempre inchiodata al letto. L’ulteriore stranezza dei Mitwisser è data dal fatto che sopravvivono solo grazie alla generosità di un personaggio altrettanto strambo: James, figlio di uno scrittore e disegnatore di libri per bambini, che, prendendo a modello il proprio figlio, ha realizzato una serie di opere immortali diventate una cornucopia di royalty per sé e per i propri discendenti. Che si riducono a uno solo, James, appunto, il figlio e modello che ora sta cercando in tutti i modi di disfarsi di un’eredità troppo pesante, giocando d’azzardo, viaggiando attraverso l’America, finanziando persone e iniziative improbabili e contribuendo al mantenimento dei Mitwisser. Le avventure dei diversi personaggi, lo svolgersi delle loro vite sono raccontate da Cynthia Ozick con straordinaria vivacità e umorismo; questo nuovo romanzo di una delle più grandi scrittrici americane – considerato dalla critica, oltre che una delle sue opere più accessibili, anche uno dei suoi romanzi più belli e riusciti – è molte cose insieme: un tenero racconto d’amore, una fiaba, una rievocazione dei romanzi vittoriani, una riflessione sulla differenza tra Europa e America. Ma è anche, e forse soprattutto, un meraviglioso ritratto di outsider, uniti insieme dal caso e che si rifugiano in aggrovigliate esistenze di erudita beatitudine per opporsi allo squallore di un mondo caotico e duro.