Eroica (1938) è un classico molto amato in Grecia: è il terzo romanzo di Kosmàs Politis, da cui Michalis Cacoyannis ha tratto il film
Our Last Spring (1960). Siamo a inizio Novecento, in una città immaginaria, tra febbraio e marzo, fra le maschere di carnevale e i palpiti della primavera. Una banda di quattordicenni, con elmi di latta ispirati ai guerrieri omerici, si lancia in imprese e corse sfrenate. Nel giardino del console incontrano l’eterea Monica, e scoprono il fascino femminile e l’ignoto potere dell’
eros. La spensieratezza dell’infanzia cede presto però il posto al dolore e alla passione, al distacco e alla perdita: è la fine del paradiso. A narrare quell’indimenticabile stagione è il maturo Paraskevàs (
alter ego dello scrittore), compagno dell’introverso e romantico Alekos e dell’anticonformista e misterioso Loìzos. Il romanzo, capolavoro del modernismo, è attraversato da un respiro musicale, in un intreccio di simboli, descrizioni liriche del paesaggio, raffinate tecniche narrative e rimandi intertestuali: in filigrana l’
Iliade, ma anche Joyce, Woolf, Proust, Alain-Fournier. Un
epos dell’infanzia perduta, all’insegna di
eros e
thanatos.
“Una nuvola scura è passata lentamente sui nostri anni d’infanzia – forse questo ne ha segnato la fine.”
Un
epos dell’infanzia perduta, all’insegna di
eros e
thanatos.