Addio a Gianni Celati
Nomade, visionario, irrequieto della letteratura. Nato nel 1937 a Sondrio, Gianni Celati è morto a Brighton all’età di 84 anni.
“La vita non è che un perdersi in mezzo ad allucinazioni varie”
“L’uomo che scrive” – vale a dire il personaggio che dice io – risiede in un villaggio normanno. Nella solitudine brumosa della campagna, in una casa dalle scale scricchiolanti, piena di piccoli notturni rumori, raccoglie materiali documentali sul misterioso popolo dei Gamuna: le sue fonti maggiori sono le lettere e i taccuini dell’amico viaggiatore Victor Astafali, gli articoli di un aviatore argentino, Augustin Bonetti, e il diario che la suora vietnamita Tran gli viene leggendo quando egli si reca a trovarla al di là della Manica. Il romanzo di Gianni Celati è il racconto – appassionante come un delirio scientifico, come una riscrittura dell’avventura umana – dell’approssimazione infinita all’identità dei Gamuna, degli studi che la squadernano e si fermano alla soglia dell’indicibile, della violenza che la vuole cancellare.
Gianni Celati (Sondrio, 1937 - Brighton, 2022) ha pubblicato per Feltrinelli: Narratori delle pianure (1985, premi Cinque Scole e Grinzane-Cavour); Quattro novelle sulle apparenze (1987); la trilogia Parlamenti buffi uscita …
Nomade, visionario, irrequieto della letteratura. Nato nel 1937 a Sondrio, Gianni Celati è morto a Brighton all’età di 84 anni.
‟Per me, il genere fantastico è sempre politico. Oltre a Gulliver ci sono tanti esempi, da Cyrano de Bergerac che ha raccontato i viaggi nei regni del sole e della luna a Tommaso Moro con la sua Utopia. Per questo definire Fata morgana un romanzo, come più d'uno ha fatto, mi sembra improprio…. Gulliver è un modello dei libri di viaggi fantastici e in paesi immaginari, un genere letterario classico soppiantato dalla fantascienza. Quando da giovane andai a studiare in Inghilterra, volevo tradurre tutto Swift, e Gulliver è stato un po' la luce della mia giovinezza, nel senso che è l'anti-romanzo, la parodia del romanzo di viaggio che s'inserisce in una vena fantastica che risale all'antichità e ha avuto tante deviazioni. La prosa del mio libro somiglia un po' a quella di Gulliver, che è uno dei primi tipi di prosa moderna. Voltaire era un grande ammiratore di Gulliver, e il suo stile viene da lì.”