Speciale: Abel. Il ritorno di Alessandro Baricco al romanzo
Un contributo originale di Baricco sulla nascita del libro, interventi di Alessandro Mari, video e molto altro. Uno speciale in progress dedicato ad Abel. Dopo oltre 8 anni da...
di Bob Dylan
Filosofia della canzone moderna è il primo nuovo libro di Bob Dylan da Chronicles Vol. 1 del 2004 e da quando ha vinto il Premio Nobel per la letteratura nel 2016. Dylan, che ha iniziato a lavorare a questo libro nel 2010, offre qui la sua straordinaria interpretazione riguardo alla natura della popular music. Allinea oltre sessanta saggi dedicati a canzoni di altri artisti, da Stephen Foster a Elvis Costello nonché, tra di loro, da Hank Williams a Nina Simone. Analizza quella che chiama la trappola delle rime facili, fa capire come l’aggiunta di una singola sillaba possa indebolire una canzone e spiega anche in che modo il bluegrass sia il parente più prossimo dell’heavy metal. Scritti nell’inimitabile prosa dylaniana, questi saggi sono misteriosi e imprevedibili, intensi e profondi, e spesso divertenti fino all’aperta risata. E mentre in apparenza parlano di musica, in realtà meditano e riflettono sulla condizione umana. Il libro comprende circa 150 foto scelte con estrema cura nonché una serie di “riff onirici” che, considerati nella loro totalità, formano quasi un poema epico che aggiunge spessore alla qualità trascendente dell’intero lavoro.
Nel 2020, con l’uscita del suo eccezionale album Rough and Rowdy Ways, Dylan è diventato il primo artista a collocare un suo album nella Top 40 di “Billboard” in ogni decennio, dagli anni sessanta a oggi. Filosofia della canzone moderna contiene molto di ciò che ha imparato sulla sua arte in tutti questi anni e, come tutto ciò che Dylan fa, è un risultato artistico di eccezionale importanza.
Bob Dylan, nato nel 1941 a Duluth, nel Minnesota, all’età di vent’anni si è fatto conoscere a New York come folksinger e cantautore. Da allora ha pubblicato oltre cinquanta album …